21 Luglio 2023
Twitter: @LbarbarossaLuca
La famiglia del rinomato giornalista e conduttore di La7, Andrea Purgatori, ha presentato un esposto alla procura, affermando che le diagnosi e le cure ricevute sono state fatalmente errate. Purgatori, scomparso in modo tragico la mattina del 19 luglio, è stato trattato in tre diverse cliniche a Roma. Nonostante la diagnosi iniziale di tumore ai polmoni, avrebbe ricevuto invece una terapia per il tumore al cervello, spingendo così le autorità a indagare per possibili accuse di omicidio colposo.
A soli 70 anni, la rapida e devastante aggravarsi della malattia ha lasciato molti sgomenti. La famiglia ha rivelato che Purgatori è deceduto soltanto due mesi dopo la diagnosi iniziale.
La notizia dell'indagine è stata resa nota dai rappresentanti legali che agiscono per conto della famiglia di Purgatori. La loro dichiarazione recita: "In seguito alla denuncia, il Nas dei Carabinieri, sotto il coordinamento dei procuratori Sergio Colaiocco e Giorgio Orano, sta conducendo indagini per fare chiarezza sulla correttezza delle diagnosi e delle cure prestate al loro caro, scomparso il 19 luglio 2023, appena due mesi dopo la diagnosi iniziale".
La denuncia della famiglia, che evita di indicare specifici sospetti o accuse potenziali, chiede alla procura di valutare l'adeguatezza delle diagnosi e dei trattamenti somministrati dai diversi specialisti ai quali Purgatori ha chiesto aiuto. Lo scopo è di scoprire se la malattia di cui soffriva è stata trattata in modo appropriato. Una risposta preliminare è attesa dopo il completamento delle indagini da parte degli investigatori incaricati del caso.
Nelle prossime ore, la procura autorizzerà l'autopsia, con esperti nominati dalla famiglia di Purgatori presenti, per stabilire la verità dietro la sua morte. La famiglia sostiene con fermezza che Purgatori abbia subito radioterapia al cervello anziché ai polmoni, un grave errore attribuito alle cure fornite dai professionisti sanitari presso il Policlinico Umberto I, dove infine è deceduto. Nell'esposto della famiglia sono indicati i nomi delle strutture sanitarie e di tutti i medici che lo hanno assistito fino alla sua prematura dipartita.
Una delle strutture menzionate nell'esposto è Villa Margherita, dove Purgatori è stato ricoverato il 24 aprile lamentando un vago senso di stanchezza. Esami iniziali hanno rivelato parametri anomali, spingendo ad ulteriori indagini, tra cui una Tac e una biopsia. Successivamente, Purgatori si è rivolto ad ulteriori esami presso la casa di cura Pio XI sull'Aurelia. Qui, il professor Gianfranco Gualdi ha diagnosticato un tumore ai polmoni con estese metastasi negli organi vicini e nel cervello.
In un secondo tempo, sono stati effettuati cicli di radioterapia ad alto dosaggio presso una terza clinica, con il team medico che gli ha comunicato di essere diventato un paziente terminale con un'aspettativa di vita non superiore a sei mesi. Purgatori ha cercato quindi cure specialistiche presso un centro affiliato a un istituto di ricerca americano di fama mondiale per l'eccellenza nella radioterapia.
Mentre i cicli di trattamento proseguivano, Purgatori è riuscito a registrare un episodio di "Atlantide" il 17 maggio, sembrando in buona salute. Tuttavia, poco dopo la sua condizione è peggiorata, sperimentando affaticamento e confusione. Nonostante l'esito positivo riportato dalla clinica che ha somministrato la radioterapia, il suo stato di salute è continuato a deteriorarsi, portando ad un successivo ricovero presso Villa Margherita. Una Tac ha rivelato ischemie cerebrali, ma sorprendentemente nessuna metastasi al cervello. I familiari hanno riferito di un conflitto tra il professor Alessandro Bozzao e il professor Gualdi dopo la discussione dei risultati della Tac. L'8 luglio, il suo assistente personale lo ha fatto ricoverare all'Umberto I, dove un radiologo ha confermato la presenza di metastasi al cervello. Lo stesso medico aveva collaborato con il professor Gualdi presso la casa di cura Pio XI ed era stato uno dei firmatari del referto dell'8 maggio. Purgatori è poi deceduto il 19 luglio.
I funerali del giornalista sono previsti dopo l'autopsia, molto probabilmente la prossima settimana.
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