18 Maggio 2023
Morto il boss mafioso Giacomo Maurizio Ieni. In regime di custodia cautelare dal gennaio del 2022 presso il carcere di Secondigliano, alcuni giorni fa l’avvocato ne aveva denunciato il fragile stato di salute. Il legale ha annunciato che presenterà un esposto per fare luce su quanto accaduto.
È morto la sera di mercoledì 17 maggio il boss Giacomo Maurizio “Iano” Ieni, di 65 anni. Ieni era detenuto nel carcere campano di Secondigliano, per il suo ruolo di reggente della cosca mafiosa catanese Pillera-Puntina, dal gennaio del 2022, data dell’arresto. Ritenuto il vertice del clan del Borgo, quello di Ieni era riconosciuto come un nome importante nel sottobosco mafioso, con stretti legami con Corrado Favara, figlio della moglie del boss Pippo di Mauro Puntina, di cui era cugino di primo grado. A confermare la notizia della morte è stato uno dei legali del boss, l’avvocato Salvatore Silvestro, del foro di Messina. Silvestro ha anche comunicato di voler presentare esposti per fare luce sulla morte dell’assistito, di cui pochi giorni prima aveva sottolineato le fragili condizioni di salute causate da un male che lo seguiva da tempo.
Il 6 maggio scorso, infatti, era stato richiesta al gip la modifica della misura cautelare in carcere per Ieni, considerata troppo gravosa per un uomo per il quale, sono le parole di Silvestro, “l'ulteriore repentino aggravamento del quadro clinico palesa in tutta la sua drammaticità l'impossibilità di fronteggiare le gravi patologie da cui l'imputato è affetto in ambiente carcerario, pur attrezzato di centro clinico”. Sempre secondo l’avvocato, il mafioso avrebbe sofferto di “disturbi depressivo maggiore gravi con caratteristiche melanconiche e anoressia nervosa in soggetto con psoriasi e altre patologie”.
La richiesta di modifica della custodia cautelare aveva però incontrato il secco no di Procura e giudice per le indagini preliminari in data 12 maggio, cinque giorni prima della morte. Il 25 maggio Ieni si sarebbe dovuto presentare all’udienza preliminare del processo seguito all’inchiesta “Consolazione”, avviata l’11 gennaio 2020 dalla squadra mobile della Questura di Catania. La salma del boss è stata trasferita al Policlinico di Napoli.
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