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Caso Cospito, la decisione della Consulta: "No all'ergastolo se per giudice prevalgono attenuanti"

La Corte Costituzionale ha deciso di dichiarare illegittima la parte della norma del codice che non prevede un bilanciamento tra attenuanti e aggravanti in caso di recidiva

19 Aprile 2023

Caso Cospito, la decisione della Consulta: "No all'ergastolo se per giudice prevalgono attenuanti"

fonte: Twitter @letibarletta

La Corte Costituzionale ha deciso di aprire la strada per lo sconto di pena a Alfredo Cospito. Lo ha fatto dichiarando illegittima la parte dell'articolo 69 del codice penale che vieta al giudice di considerare eventuali circostanze attenuanti come prevalenti sulla circostanza aggravante della recidiva. In pratica, la Consulta, rispondendo alla questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Corte d'assise d'appello di Torino, ha fatto sapere come "il giudice dovrà valutare, caso per caso, se applicare la pena dell'ergastolo oppure, laddove reputi prevalenti le attenuanti, una diversa pena detentiva".

Cospito, la Consulta: "No all'ergastolo se per giudice prevalgono attenuanti"

La norma sull'articolo 69, quarto comma del codice penale recita che è "costituzionalmente illegittima nella parte in cui vieta al giudice di considerare eventuali circostanze attenuanti come prevalenti sulla circostanza aggravante della recidiva di cui all'articolo 99, quarto comma nei casi in cui il reato è punito con la pena edittale dell'ergastolo", spiegano i giudici costituzionali.

Secondo la Corte, dunque, "il carattere fisso della pena dell'ergastolo esige che il giudice possa operare l'ordinario bilanciamento tra circostanze aggravanti e attenuanti previsto dai primi tre commi dello stesso articolo 69. Conseguentemente, il giudice dovrà valutare, caso per caso, se applicare la pena dell'ergastolo oppure, laddove reputi prevalenti le attenuanti, una diversa pena detentiva", si legge ancora in una nota della Corte Costituzionale.

Cospito, la difesa: "Notizia incoraggiante"

L’avvocato di Alfredo Cospito, Flavio Rossi Albertini, ha commentato entusiasta la decisione: "Apprendiamo finalmente una notizia incoraggiante per tutti e tutte coloro che quotidianamente sono chiamati ad applicare il diritto o a subirne l'applicazione. La decisione di quest'oggi della Corte costituzionale restituisce finalmente dignità alle questioni giuridiche sottese alle vicende umane, non ultima quella di Alfredo Cospito".

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