16 Marzo 2023
Sileri, fonte: imagoeconomica
L'inchiesta Covid di Bergamo tiene banco, nel mondo della politica e non. A pronunciarsi stavolta è Pierpaolo Sileri, ex viceministro del governo Conte 2 e sottosegretario alla Salute nell’esecutivo Draghi. Sileri, oggi al San Raffaele di Milano, ha rivelato dei dettagli infuocati nella sua deposizione ai pm.
Sileri, ascoltato in merito all'inchiesta Covid di Bergamo ha raccontato le esperienze avute col capo di gabinetto di Speranza: "Diversi di costoro hanno palesemente sostenuto che non erano autorizzati a condividere informazioni con me" racconta, aggiungendo come abbia notato "sin da subito un comportamento poco professionale. Mancava in modo assoluto la programmazione e i rappresentanti andavano aumentando di giorno in giorno. Oltre a ciò, i verbali delle sedute della task force sono sicuramente parziali" sostiene, "stante l’assenza di numerose dichiarazioni mie e di Friolo".
Come riportato da Sileri stesso, la sua esperienza al ministero della Salute è stata composta da verbali incompleti, lettere anonime, fino ad arrivare alle minacce. Sileri denuncia anche l'assoluta impreparazione del ministero allora presieduto da Speranza, uno degli indagati in merito all'inchiesta della Procura. E le rivelazioni sono choc: "In piena emergenza, addirittura fino al 6 marzo 2020 - due giorni prima che Conte annunciasse il lockdown nazionale - "nessuno aveva provveduto agli acquisti dei ventilatori e di ogni dispositivo utile alla gestione della pandemia”. Uno schiaffo alla gestione Conte e al suo celebre “siamo prontissimi” nell'affrontare il Covid.
Ma non finisce qui. Sileri denuncia anche minacce dallo staff di Speranza, in particolare dal capo gabinetto, Goffredo Zaccardi. "Mi diceva che dovevo stare tranquillo, altrimenti avrebbe usato documenti contro di me”. L'ex viceministro sarebbe stato anche emarginato dalle riunioni assieme agli altri membri del dicastero. Le chat private tra Zaccardi e Sileri rivelano le discussioni avute tra i due. Il primo diceva: "Anche tu puoi fare molto per il Paese e se vuoi ti darò una mano". La replica: "Non mi sembra". E poi: "Sbagli alla grande".
“Sbaglierò pure, ma della riunione sui vaccini nessuno di noi sa qualcosa. I giornalisti mi chiedono e io devo mentire per rispetto alle istituzioni. Vengo a sapere che c’è una riunione quasi ogni giorno, di cui nessuno dei miei sa qualcosa, né ha mai ricevuto convocazione o qualunque forma di notizia”, denuncia Sileri nella sua deposizione al vetriolo.
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