09 Febbraio 2023
Foto di Gabriella Clare Marino su Unsplash
Aumentare le "case green", cioè le abitazioni che impattano poco sull'ambiente, diventa un obiettivo sempre più concreto per l'Unione Europea. La Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia ha approvato il testo della direttiva per l'efficientamento energetico delle abitazioni dei paesi membri. Si attende la decisione definitiva nella seduta plenaria prevista per marzo.
L'obbligo per gli Stati membri dell'UE di ristrutturare le abitazioni residenziali sta diventando sempre più reale. Il voto nella Commissione per l'energia per la direttiva sulle case green è positivo, ora si attende l'okay definitivo dalla plenaria del Parlamento a marzo.
La commissione ha approvato senza modifiche l'ultimo testo: entro il primo gennaio del 2030 tutti gli immobili residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica "E". Dopo altri tre anni, nel 2033, sarà necessario un altro scatto e arrivare alla classe "D". L'obiettivo finale è arrivare tra il 2040 e il 2050 alle emissioni zero.
La proposta ha incassato 49 voti favorevoli, 18 contrari e 6 astenuti. Il testo votato oggi si basa su un accordo tra Popolari (Ppe), Socialisti (S&D), Liberali (Renew), Verdi e Sinistra. Contrari Ecr (di cui fa parte FdI) e Id (di cui fa parte la Lega).
Ciaran Cuffe, relatore per l'Europarlamento, mette le mani avanti e cerca di rassicurare anche gli Stati anche meno convinti, tra cui l'Italia. "Bruxelles non dirà agli Stati membri cosa fare", dice. Gli emendamenti, ha aggiunto, "lasciano ampia flessibilità".
In Italia, ad esempio, sono stati sollevati dubbi sull'effettiva possibilità di mettere in pratica una direttiva simile. Le stime, inoltre, diventano ancora più preoccupanti: l'Enea comunica che il 74% delle abitazioni italiane, cioè 11 milioni, sarebbe in classe energetica inferiore alla “D”, ritrattando lo scorso 60%. Il presidente di Enea Gilberto Dialuce è scettico perché considera anche i ritmi ottenuti tramite il "Superbonus": nonostante l'incentivo sono state ristrutturate 290.000 unità abitative l'anno, "un target un po' distante da quello atteso se restano immutati i tempi".
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