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Scuola, Dad per non vaccinati e autosorveglianza per gli altri: le ipotesi del Governo

Il ministro Bianchi vuole "mantenere le lezioni in presenza per tutti" ma, al tempo stesso, pensa a una soluzione che potrebbe portare a non pochi disagi e discriminazioni

02 Gennaio 2022

Scuola

Scuola (fonte foto Lapresse)

In vista della riapertura della scuola dopo le vacanze natalizie, il Governo studia nuove regole per contrastare l'aumento dei contagi Covid. Con due positivi in classe - stando a quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi - sembra che l'ipotesi più accreditata sia quella di mandare in Dad gli studenti non vaccinati, mentre per gli altri potrebbe bastare l'autosorveglianza. Gli istituti di tutta Italia sono pronti a ripartire e, come ribadisce il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, l'importante è "tutelare gli alunni". Peccato però che una norma del genere potrebbe creare non pochi disagi e discriminazioni tra bambini e ragazzi.

Covid e scuola: pronte nuove regole

L'esecutivo in questi giorni è al lavoro per mettere a punto le nuove norme Covid per la scuola. La priorità - come afferma ancora il ministro dell'Istruzione - è quella di "mantenere il più possibile le lezioni in presenza". Ma, al tempo stesso, con due studenti positivi al virus in classe, il Governo sta pensando a una soluzione che sembra non andare in questa direzione. Potrebbe essere introdotta infatti la Didattica a distanza per gli studenti non vaccinati (con anche una quarantena di 10 giorni) e un'autosorveglianza di 5 giorni per coloro che hanno invece ricevuto almeno una dose di vaccino o sono guariti dal Covid negli ultimi 3 mesi

Con tre contagi in una sola classe poi, il Preside della scuola dovrebbe contattare l'Asl e valutare possibili e ulteriori provvedimenti. "Si tratta di ipotesi di intervento che, sulla falsariga di quanto è stato fatto con l'ultimo decreto, alleggeriscono anche il mondo della scuola sul fronte dei protocolli, delle quarantene e dei tamponi attualmente previsti", dice il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga che lo scorso venerdì ha incontrato Patrizio Bianchi e Roberto Speranza.  "Sono proposte tecniche che - continua - vogliamo approfondire e condividere con l'esecutivo per proteggere gli ospedali gravati sempre più da ricoveri e permettere una ripresa dell'anno scolastico in presenza, considerando l'andamento della curva epidemica", conclude Fedriga. 

Alle parole del presidente della Conferenza delle Regioni fanno subito seguito quelle della sottosegretaria all'Istruzione, Barbara Floridia: "Non si può pensare di discriminare i bambini, prevedendo per alcuni la Dad e per altri la frequenza in presenza. Si continui ad investire risorse per la sicurezza, anzi si aumentino le risorse per la scuola, e si migliori il protocollo affinché sia più efficace. Ma le scuole devono restare aperte!". D'accordo con Floridia è anche il leghista Rossano Sasso. "Non possiamo permetterci di relegare in Dad milioni di studenti. La risposta non può essere sacrificare il diritto all'istruzione di milioni di studenti. Su questo siamo pronti a far sentire forte la nostra voce".

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