24 Dicembre 2021
Fonte: lapresse.it
Per il secondo giorno di fila record di contagi Covid in Italia, con il bollettino di venerdì 24 dicembre che noncurante del Super Green pass ha sfondato per la prima volta la cifra di 50mila nuovi casi. Il record odierno di 50.599 aggiorna quello registrato nella giornata di giovedì, quando si sono toccati i 44.595 contagi sul territorio nazionale. superando il precedente primato risalente allo scorso anno. Potremmo però essere solo all'inizio di una lunga fase di crescita. Stando a fonti affermate sentite da Il Giornale d'Italia il Governo starebbe temendo un picco di 100mila contagi che potrebbe avvenire tra pochi giorni.
Dunque, da quando abbiamo messo in piedi il sistema del Green Pass, spacciato da molti come la "garanzia di stare con persone non contagiose", i contagi sono aumentati. Certo, anche i numeri dei tamponi sono alti (raggiunta quasi quota un milione), ma l'errore alla base rimane. Il Green pass ha creato un grande, imperdonabile eccesso di sicurezza, portando molti ad abbassare la guardia e a diffondere, senza saperlo, la malattia.
I morti sono 141. Il tasso di positività sale al 5,4%. Aumenta anche l'incidenza nazionale: da 241 a 351 casi per 100mila abitanti. Stabile l'Rt a 1.13. Proprio come ieri, tamponi sono stati però vicino al milione, precisamente 929.775. Questo per il desiderio delle persone di capire se potevano passare tranquilli il Natale assieme ai propri cari oppure no.
I contagi Covid dunque sono in netta crescita in tutta Italia, un po' perché la corsa al tampone prima delle feste sta facendo emergere tanti contagiati senza sintomi, un po' perché avanza la variante Omicron. L'Iss, poco prima che venisse diramato il bollettino, ha l'allarme sui contagi tra i giovani. "Negli ultimi sette giorni le fasce d'età più giovani sono quelle maggiormente colpite dalla circolazione del virus" e poi "a scalare ci sono le fasce dai 20 ai 29 anni e a seguire dai 30 ai 49 anni che crescono in maniera significativa", ha detto il giorno della vigilia di Natale Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità e portavoce del Cts.
Secondo il report, le regioni a rischio più alto sono la Lombardia e Valle d'Aosta. Quindi la regione più popolata e quella meno popolata d'Italia. Entrambi regioni "virtuose" in tema di vaccinazioni, che però ora rischiano di essere piegate dalla nuova variante Omicron, che, sebbene meno pericolosa delle altre varianti, sembrerebbe aver "sconfitto", almeno in parte, i vaccini contro il Covid.
18 regioni rimangono a rischio moderato e solo la Provincia autonoma di Bolzano a rischio basso. Delle 18 regioni a rischio moderato, 5 sono ad alta probabilità di progredire verso l'alto: Calabria, Marche, provincia autonoma di Trento, Puglia e Sicilia. "Negli ultimi giorni c'è una netta crescita dei nuovi casi e infatti l'incidenza settimanale è salita a 351 casi per 100mila abitanti. La trasmissibilità, stimata attraverso il valore di Rt, rimane sopra il valore di 1, sia per quanto riguarda i pazienti sintomatici che le ospedalizzazioni e questo è un segnale forte di incremento della circolazione del virus", ha continuato Brusaferro.
"Il quadro europeo - evidenzia - ci mostra come un po' in tutta Europa la situazione sta progressivamente venendo caratterizzata da una forte circolazione del virus, anche supportata dalla variante Omicron che sta diffondendosi rapidamente in tutto il continente ed è destinata nei prossimi giorni a diventare dominante. Anche il nostro Paese è caratterizzato da una progressiva maggiore circolazione testimoniata da un colore rosso più intenso che colora le mappe. In quasi tutte le regioni c'è una crescita del numero di nuovi casi" ma "in alcune la circolazione è più intensa rispetto ad altre".
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