11 Dicembre 2025
Reggio Emilia, 11 dic. (askanews) - La partita della salute inizia molto prima del fischio d'inizio: comincia a tavola. E' questa la sfida lanciata da Nutrire lo Sport, l'evento ospitato al Cirfood District che ha messo al centro il legame indissolubile tra alimentazione e performance. A raccontarlo, voci che mescolano epica e sudore: dallo storytelling di Federico Buffa alla grinta dell'ex capitano azzurro di rugby Massimo Giovanelli. Non solo campioni, ma un percorso per capire perché mangiare bene è il primo allenamento.
"Abbiamo deciso di organizzare qui al Cirfood District 'Nutrire lo Sport' perché da sempre promuovere sane abitudini alimentari, educare a corretti stili di vita è parte integrante dell'attività di Cirfood - spiega il direttore Comunicazione e Marketing, Daniela Fabbi -. Noi crediamo che alimentazione e attività fisica siano due pilastri per un benessere generale. Il cibo non è solo nutrimento, ma è anche relazione, socializzazione, convivium, il condividere esperienze".
Eppure, tra barrette proteiche e consigli da spogliatoio, la confusione è tanta. Davvero serve una dieta da astronauti per andare in palestra? Risponde Eliana Liotta, giornalista scientifica e saggista, presente all'evento: "Ci sono moltissime false informazioni che girano proprio a proposito del movimento, dello sport e dell'alimentazione. Sembra che se una signora va a fare a Pilates, poi chissà che cosa debba mangiare dopo l'esercizio. Non è così, sfatiamo questo falso mito nel senso che se si fa un'attività fisica moderata, non c'è bisogno di stravolgere la propria alimentazione. Gli 'sportivoni' devono mangiare moltissime proteine? No, anche in quel caso è un falso mito - prosegue Liotta -. C'è una grammatura massima, quella consigliata agli sportivi che fanno esercizi ad alta intensità. Per tutti gli altri è consigliabile seguire le linee guida della dieta mediterranea".
Dalla teoria alla 'benzina' vera e propria. Come gestisce l'energia chi deve spingere il proprio corpo al limite ogni giorno? "Per essere atleta devi curare tutto a 360° - racconta la campionessa paralimpica Giulia Ghiretti intervenuta al panel -. Sicuramente l'alimentazione fa parte di queste cose, anche perché è la nostra benzina, è quello che tutti i giorni ci dà l'energia, per cui l'alimentazione deve essere ovviamente varia, equilibrata. Io sono seguita da un nutrizionista proprio per cercare di ottimizzare al meglio, mettendo insieme ovviamente gli allenamenti. E' tutto uno staff che coordina la preparazione di un atleta perché deve essere bilanciato appunto le energie che assumo e con le energie che poi spendo per l'allenamento".
Nessuna pozione magica, dunque, ma equilibrio e consapevolezza. Che si tratti di preparare un'Olimpiade o la partitella con gli amici, il messaggio è uno solo: la cultura del benessere si coltiva nel piatto.
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