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Firenze, maxi truffa alla onlus opera di Santa Maria del Fiore, sottratti 30 mln € in 6 mesi, 9 arresti, accuse di fatture false e riciclaggio - VIDEO

9 persone sono state fermate tra Toscana, Lombardia, Veneto e Lazio con le accuse di fatture false e riciclaggio con le quali avrebbero sottratto 30mln di euro in appena sei mesi. Un sistema che avrebbe deviato milioni destinati ai lavori della onlus che gestisce Duomo, Campanile di Giotto e Battistero

11 Dicembre 2025

È stata scoperta una maxi truffa all’Opera di Santa Maria del Fiore per cui sarebbero stati sottratti 30 milioni di euro in appena sei mesi. Nove persone sono state fermate tra Toscana, Lombardia, Veneto e Lazio con le accuse di emissione di fatture per operazioni inesistenti, autoriciclaggio e riciclaggio, con un sistema che avrebbe deviato milioni destinati ai lavori della onlus che gestisce Duomo, Campanile di Giotto e Battistero.

Firenze, maxi truffa alla onlus Opera di Santa Maria del Fiore, sottratti 30 mln € in 6 mesi, 9 arresti, accuse di fatture false e riciclaggio

Un’operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Brescia, ha portato all’esecuzione di nove fermi nelle province di Brescia, Milano, Bergamo, Lodi, Prato, Rieti e Vicenza. Gli indagati — cittadini italiani, albanesi, cinesi e nigeriani — sono accusati di emissione di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio e autoriciclaggio. Le perquisizioni hanno coinvolto anche numerose società collegate al presunto circuito di false fatturazioni. Una decima persona risulta attualmente irreperibile. Secondo gli investigatori, la presunta truffa avrebbe colpito l’Opera di Santa Maria del Fiore, onlus che gestisce alcuni dei più importanti simboli di Firenze: la Cattedrale, il Campanile di Giotto, il Battistero di San Giovanni e il Museo dell’Opera.

La denuncia presentata dall’ente lo scorso marzo ha permesso di far scattare le indagini, avviate dopo un pagamento anomalo legato ai lavori di ristrutturazione affidati a un’impresa privata. Gli indagati si sarebbero infatti intromessi tra la onlus e il fornitore, inducendo l’Opera a effettuare un bonifico da 1,75 milioni di euro verso un conto corrente fittizio. Da lì, nell’arco di sei mesi, si sarebbe attivato un presunto giro di riciclaggio da 30 milioni di euro, con trasferimenti di denaro e operazioni finanziarie mai avvenute. La truffa coinvolgerebbe anche l’appalto per la ristrutturazione del palazzo del Collegio Eugeniano, destinato a ospitare gli uffici della onlus. I lavori, avviati nel 2024 e con termine previsto nel 2026, sono stati uno degli ambiti attraverso cui sarebbero state emesse le false fatture.

Nel corso delle attività, gli agenti hanno sequestrato complessivamente 700.000 euro in contanti. Alcuni dei sospettati — secondo quanto ricostruito — avrebbero trasportato valigie piene di banconote per pagare fatture inesistenti. In una perquisizione a Vicenza, due soggetti avrebbero persino lanciato dalla finestra 250.000 euro in contanti per evitare il sequestro. In totale sono quindici le persone finite nel registro degli indagati e trenta le perquisizioni effettuate. L’inchiesta avrebbe rivelato collegamenti tra Brescia, Milano e Frosinone, oltre a un presunto sistema di frodi fiscali e riciclaggio su larga scala. Un funzionario vicino alle indagini ha commentato: "Il meccanismo ricostruito mostra una struttura organizzata, capace di muovere ingenti somme in pochissimo tempo", sottolineando come la denuncia dell’Opera abbia permesso di far emergere un circuito illecito più ampio rispetto al singolo episodio.

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