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Incidente sul lavoro: muore giovane marinaio colpito da un attrezzo sul peschereccio

È accaduto al largo di Pesaro. Il ragazzo di 26 anni era appena stato assunto

05 Novembre 2021

Peschereccio

Fonte: Unsplash

Un giovane di 26  anni è morto in un tragico incidente sul lavoro su un peschereccio nei pressi di Pesaro. Il ragazzo era appena stato assunto ed è stato colpito da un attrezzo mentre l'imbarcazione era al largo di Pesaro. Sconfortati i sindacati per l'ennesima vittima di condizioni precarie di sicurezza sul lavoro. Sono in corso le indagini per verificare le dinamiche dell'incidente, mentre la famiglia si riunisce in cordoglio per la morte di un ragazzo tanto giovane.

Incidente sul lavoro: morto giovane marinaio sul peschereccio

Un marinaio di origine tunisina ha perso la vita durante il turno di lavoro nel peschereccio dove aveva trovato impiego da poco. Si tratta dell'ennesima tragedia sul lavoro, questa volta avvenuta a largo di Pesaro. Il giovane aveva solo 26 anni. Sono in corso le indagini per verificare l'accaduto ma a quanto è stato rilasciato finora pare che il ragazzo sia stato colpito da un attrezzo mentre che si è sganciato improvvisamente mentre era a largo sul peschereccio a cui era stato assegnato. Tenace la rabbia dei sindacati, che hanno commentato l'episodio per ricordare ai vertici governativi la necessità di misure di sicurezza migliori sul lavoro. 

Ad oggi la pesca è uno dei settori meno regolamentati dal punto di vista della sicurezza del lavoro, e solamente grazie a una maggiore copertura mediatica che ha coinvolto i casi di incidenti sul lavoro nel 2021 (che hanno raggiunto cifre record) si torna finalmente a parlare della mancanza di consapevolezza in merito ai diritti dei lavoratori delle professioni invisibili, dicasi quelle come gli impieghi nel settore peschereccio che, pur operando dietro le quinte, mobilitano l'economia italiana tanto quanto altre.

Incidente sul lavoro, i sindacati: "La pesca è un mondo pericoloso"

In una nota pubblicata da Antonoio Pucillo della Flai si legge che "La Flai Cgil, che è vicina ai familiari del giovane, non può non ricordare che la battaglia per avere maggiore sicurezza sul lavoro, anche in un comparto delicato come quello della pesca, va avanti da molti anni". Particolarmente significativo il fatto che l'incidente abbia riguardato il settore della pesca. Notoriamente coinvolto da orari stressanti e condizioni di lavoro raramente messe in sicurezza, il settore ittico è uno di quelli messi peggio non solo in Italia ma anche nel resto d'Europa. A questo proposito Pucillo ha commentato che "La pesca è infatti un mondo molto pericoloso, dove c’è scarsa prevenzione, i controlli latitano e la cultura della sicurezza fa fatica ad essere assunta come priorità. Anche in questo settore un’adeguata formazione degli addetti è l’unica strada da percorrere per arginare infortuni, spesso gravi e talvolta mortali. Lo stillicidio di omicidi bianchi impone al governo di farsi carico con sempre maggior attenzione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro". 

Turni di notte rinominati turni di morte, in quello che sembra essere l'anno più critico di sempre per le morti bianche, ovvero le morti sul lavoro. Un messaggio di cordoglio e un invito a migliorare le condizioni dei lavoratori è arrivato anche da parte della Cisl, con una nota a firma del segretario generale Onofrio Rota che recita: "Apprendiamo con rabbia e dolore che ancora una volta un pescatore ha perso la vita sul lavoro: la pesca rimane una delle professioni più pericolose al mondo ed è un triste primato che va assolutamente cancellato".

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