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Green pass proteste portuali, continuano i presidi a Trieste

I lavoratori portuali di Trieste non bloccano l'Italia ma continuano la loro protesta contro l'introduzione del green pass obbligatorio sul lavoro

16 Ottobre 2021

Trieste

Continuano i presidi contro il green pass

L'Italia è sopravvissuta anche al primo giorno di proteste per l'introduzione del green pass obbligatorio sul posto di lavoro. A Trieste, i portuali non hanno "fermato l'Italia" come si temeva, ma continuano decisi la loro lotta contro l'imposizione del certificato verde digitale anti-Covid. Nella giornata di oggi sabato 16 ottobre, dopo le tensioni e i blocchi ai porti di ieri, continuano i presidi dei portuali a Trieste. Intanto i certificati di malattia hanno registrato un aumento del 23.3%. Code e disagi in tutte le farmacia d'Italia a seguito dell'introduzione del green pass obbligatorio. Contrariamente a quanto auspicato dal governo Draghi, il premier non ha anticipato la situazione sul piano pratico e il paese riversa in condizioni di disorganizzazione e malcontento generale che rischia di arrecare danni ingenti all'economia.

Green pass obbligatorio sul lavoro, i lavoratori di Trieste resistono

Sono passate 24 ore da quando i portuali di Trieste hanno annunciato di volere "bloccare l'Italia". I porti rimangono con accesso libero, ma loro, sono ancora lì. La protesta contro il green pass obbligatorio sul posto di lavoro (non accompagnata da test e tamponi gratuiti per chi, per le più svariate motivazioni, non è riuscito o ha scelto di non fare il vaccino), continua. Al 16 ottobre sono ancora molti i presidi a Trieste, diventata ormai simbolo della lotta proletaria moderna contro le discriminazioni del governo Draghi. Nel capoluogo friulano, sono ancora un centinaio i cittadini che presidiano il varco 4 dello scalo di Trieste. Lasciano libero l'accesso, ma non mollano.

A supportare i lavoratori ci sono i cittadini cosiddetti no green pass, coloro che si oppongono all'obbligo del certificato verde. Diversamente da quanto comunicato da diversi media mainstream non si tratta di no-vax, ma semplicemente di cittadini contrari all'obbligo del qr code sanitario. Soprattutto se sul posto di lavoro. Soprattutto se non accompagnato da altrettante misure che consentano a tutti di lavorare in modo eguale. Davanti ai tornelli anche Stefano Puzzer, il leader della protesta e portavoce del Coordinamento lavoratori portuali di Trieste. La protesta è pacifica e non sembra esserci un vero e proprio blocco. Al contrario, vetture e camion che venerdì 15 sono state ostacolate e hanno dovuto trovare rotte alternative per operare normalmente, non sono bloccate. Il transito è regolare e dunque, anche a fronte degli slogan, il porto, è operativo.

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