22 Marzo 2021
Nella confusione che ancora regna nel “mondo dei vaccini” una delle domande che, in molti si sono fatti, anche perché storditi dai pareri, spesso agli antipodi, degli studiosi, è quella relativa alla somministrazione per coloro che sono già guariti dalla malattia. Devono vaccinarsi?
La risposta dell’Istituto Superiore di Sanità è affermativa perché, ad oggi, la comunità scientifica non è in grado di dire quanto duri l’immunizzazione, ma è convinta che vaccinando anche i guariti si dovrebbe avere una maggiore risposta nell’indebolimento del virus. L’unico rischio, secondo i medici, è quella di avere reazioni avverse come febbre, brividi, dolori muscolari, debolezza e mal di testa.
Le linee guida dell’istituto di sanità, inoltre, indicano anche le tempistiche e le metodologie di vaccinazione per coloro sono già guariti dal virus: chi lo è da oltre 6 mesi dovrebbe fare ambedue le dosi, chi da tre solo una, tranne gli immunodepressi per i quali si consiglia, comunque, una doppia dose. In generale si punta su una singola dose perché nell’organismo già venuto a contatto con il virus funziona da richiamo e stimola una grande quantità di anticorpi mentre è “ipotizzabile che la risposta immunitaria possa essere irrilevante o controproducente”, come recitano le raccomandazioni dell’Iss. Secondo uno studio britannico la copertura media di un soggetto guarito dal covid dovrebbe durare circa 5 mesi, 8 per altri studi.
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