Venerdì, 17 Ottobre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

PERSONE ANORMALI - Episodio 30 - Pane amore e ritrosia

26 Luglio 2025

PERSONE ANORMALI - Episodio 30 - Pane amore e ritrosia

La estate corsa è poprio magnifica. Per dirne una stupida: in Corsica non poi tanto stranamente anche l'aria ha qualcosa di suo, anche in sostanza diversamente dalla stessa Sardegna che sì è più grande, più a Sud, ha un carattere ovviamente più italiano, ha il mare forse più bello del mondo, in particolare se parametrato al territorio di costa. Pure, è la Corsica che trasmette la sua bella gloria univoca, le sue asperità perfino. Che strano eh? Eppure quando si parla di estate italiana, quella della penisola per intenderci, e soprattutto lontan dai luoghi di vacanza, si ha qualcosa di così più intimamente italiano che perfino muove ad una certa commozione, poiché l'Italia viene così amata nel mondo e talvolta persino dagli italiani perché è proprio lei che ti impone con lieve superbia di amarla molto. Le città di provincia soprattutto, un po' svuotate, o talvolta tanto, quasi declamano il loro non aver bisogno di esseri umani per risplendere di una specie di malata beatitudine. In verità anche cittadine e villaggi di mare, pure invasi di villeggianti, basta prenderli all'ora di pranzo, quando la calura sospinge i turisti al coperto, per spremer loro ogni distillato di aura strapaesana. Certamente, si potrebbe dire ciò di ogni bel luogo in giro pel vasto mondo, certamente, ma insomma insomma dai, l'Italia questa cosa la fa particolarmente bene. 

Erano infatti ormai diversi giorni che Lui e Lei erano tornati in Italia, dopo diversi altri giorni di blocco forzato e dopo aver firmato le carte e gli impegni per il rilascio, e provata la ebrezza ed il senso di sollievo sul traghetto del ritorno, ancora senza dirsi granché d'altro rispetto agli eventi, in una continuazione della bolla. E ormai anche in Italia, tornati in città, erano altri giorni di vacanza; per Lui presi di diritto, per Lei concessi a prescindere dai suoi familiari, vista la brutta esperienza che era stato necessario confessare a casa, anche se solo per sommissimi capi, con più omissis che altro.

E Lei è a casa da sola, stesa sul letto, con una sigaretta accesa in bocca e poco altro addosso. Sta pensando a Lui, ma in maniera quasi catatonica, come se fosse un canto gregoriano. "Tantum ergo sacramentum", e pure anche un pochino con il "veneremur cernui", per chi ne ricordasse il significato trascritto nientemeno che da Tommaso d'Aquino. 

Lui nel contempo è alla placida guida della sua vecchia Jaguar sotto un sole cocente, per le strade e stradine semideserte di quella città di media provincia, non grande, non piccola, con la sua fiera dotazione di campanile e di tradizione antica e moderna, nell'estate italiana che è sempre un altro tempo sospeso. Ed è anche questa una caratteristica unicissima dell'Italia rispetto a tutto il resto del mondo, che va avanti anche d'estate. In Italia no; è estate. 

Tempo sospeso per tempo sospeso ora Lui si ferma al marciapiede a pochi passi da una casa tardo-ottocentesca, dalla cui finestra aperta del balcone al primo piano se ne esce una mirabile passacaglia del Lulli, o Lully in francese, Giovan Battista o Jean-Baptiste. Lui spenge il motore per sentire la musica a finestrino abbassato, in assenza quasi generalizzata di rumori altrimenti passanti, di automobili o di motorini o chissà che.

Non ha con sé niente da fumare, ma a Lei associa quel suono come a dire: e te dove sei ora, in questo istante? Beh sì a casa, lo so, almeno credo, ma dove esattamente, su cosa rifletti, cosa hai in mano, perché stai facendo quello che fai, vorresti magari dirmi qualcosa? Siamo così tanto diversi da prima, prima e dopo Ajaccio? Siamo sempre noi, i due avventori casuali del baretto bello a Natale scorso? O forse il Natale è passato da troppo tempo, che sembra lontanerrimo. Forse ce ne sarà un altro, dopo, in un inverno successivo, che ora pare impossibile? 

Lui guarda in alto verso il balcone; non esce nessuno, ma la musica si sente distintamente, da un buon apparecchio emettitore, quale che sia. Un tempo, si sa, c'erano i dischi, la radio, la televisione. I suoni erano meno nitidi, e da relativamente lontano arrivavano ben più tenui. Ci si aggrappava quindi al suono aguzzando le orecchie per sentirsi coinvolti. Ma quella armonia del seicento musicale italo-francese dipana le sue grazie anche con poco slancio di volume, ed oggi si offre con minor sforzo. La musica non potrà andare oltre, nella Storia dell'Umanità, poiché già abbondantemente si sono raggiunti i vertici della pulcritudine possibile. Il presente ed il futuro son territori di afoniche brutture o al massimo di riedizioni. E questo pensa Lui, distogliendo per un attimo il pensiero da lei, anche se non vede proprio l'ora di utilizzare il resto della giornata nel suo letto, suo di Lui o suo di Lei, cogliendo ogni dettaglio delle sue tardoadolescenziali nudità, e guardandola negli occhi anche un po' mandorlati. 

Lei all'unisono aspira un'altra boccata di sigaretta, sempre sdraiata, con la testa sul cuscino bello imbottito che fa un po' troppo calore, e ad alta voce anche se è da sola si dice, guardando fuori dalla finestra 

Son stupida io, o secondo me io questo lo amo a palla, e forse perfino lui me, diomostro?

Di Lapo Mazza Fontana

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x