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World Pasta Day 2025: evoluzione del piatto iconico italiano fra antica tradizione artigiana, tracciamento di filiera e nuovo mix fra carboidrati, proteine vegetali e micronutrienti

Elisabetta Canalis, Iuri Chechi e gli altri protagonisti silenziosi, come le resdore o le nuove imprenditrici, in un coro unanime che celebra il piatto casalingo e dell’alta ristorazione.

16 Ottobre 2025

World Pasta Day 2025 celebra sabato 25 ottobre il celebre alimento caratterizzante la tradizione italiana e la cucina mediterranea, considerato una delle prime forme di alimentazione umana arrivata con l’avvento dell’agricoltura, dapprima miscuglio di legumi e cereali pestati grossolanamente con acqua, poi trasformato in prodotto fresco oppure secco.

Per secoli, consumata da Greci, Etruschi e Romani, citata negli scritti del filosofo Cicerone anche come variante lasagna, la pasta acquista sempre più diffusione quando diventa a lunghissima conservazione, nelle tipologie a base di grano duro, distribuite dai mercanti, in sviluppo parallelo con la pasta fresca di grano tenero, impastata però con le uova per garantirne la tenuta.

Ai Musei Del Cibo della provincia di Parma si può godere dei suoi racconti e spostarsi a degustare in una delle antiche trattorie emilio-romagnole i famosi tortellini, tortelli e cappellacci, chiusi ancora mano dalle donne di tradizione, le resdore, coloro che sanno ancora lavorare la sfoglia sottile a mano e chiudere con tecnica sopraffina le delizie con ripiene di ingredienti come zucca, spinaci, formaggio oppure ragù speciali.

Una simile tradizione artigiana viene dal Piemonte, dove la pasta ripiena acquista ruolo di primo piano nei piatti casalinghi e dell’alta ristorazione, oltre ai tajarin, le tagliatelle e le fettuccine, sempre con base d’uova.

Incastonato tra le pittoresche colline del Monferrato, accanto a Langhe e Roero, il laboratorio di pasta fresca, la gastronomia e il ristorante L'Arangiuma a Ferrere, progetti di Laura Fasano e Cristina Siletto, sono luoghi di narrazione autentica delle ricette classiche, prodotte con farine ai cereali antichi e lavorate con metodi biologici.

Qui la ricetta dei famosi ravioli plin piemontesi è custodita nelal ricetta, nella fattaura e anche nel servizio, servit caldi all’interno di un tovagliolo candido come si usava un tempo.

Il nuovo sito produttivo San Damiano, Antignano Prodotto Tipico, recentemente acquisito per ingrandire l’offerta, si distingue per l’utilizzo del Mais Otto File, un antico mais a pannocchia rossa recentemente riscoperto e nuovamente coltivato per le sue caratteristiche uniche e il suo sapore inconfondibile.

Le imprenditrici sono state chiamate alla Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, prevista fino all’8 dicembre 2025, per abbinare al prezioso tubero le loro specialità con l’aggiunta delle nuove edizioni al tartufo e ai funghi porcini.

In attesa della conferma, entro fine anno, della candidatura della cucina italiana a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco, la valorizzazione di uno dei nostri principali e riconosciuti prodotti prosegue la sua evoluzione.

Un marchio portavoce anche all’estero, Eataly, lancia proprio durante World Pasta Day 2025 le paste secche Eataly alla Radice, un ulteriore impegno sulla qualità e sulla tracciabilità dell’intera filiera, dotato di un disciplinario tecnico e valoriale su diversi principi, come l’agroecologia, l’impatto climatico e sui consumi idrici, il controllo e la certificazione dal campo di grano al confezionamento finale.

Dall’etichetta narrante che port ain viaggio nella storia del pacco di pasta creata in collaborazione con Slow Food Italia, con il coordinamento scientifico di Università degli Studi di Palermo e la validazione di RINA, multinazionale di certificazione attiva in più di settanta paesi.

I primi prodotti Eataly alla Radice sono spaghetti, linguine, paccheri e rigatoni, dotati del QR Code che rimanda all’etichetta narrante, atto d’affermazione del detto di Wendell Berry: “mangiare diventa un atto agricolo”.

Primo pastificio premium al mondo, distribuito in oltre 120 Paesi, De Cecco, fedele alla sua tradizione attenta alle evoluzioni del benessere, potenzia i suoi prodotti con la linea High Protein, presentata da due ambassador d’eccezione, la showgirl e attrice Elisabetta Canalis e il campione olimpico Iuri Chechi, guidati ai fornelli dallo chef creator Federico Fusca.

Frutto di un meticoloso studio, High Protein De Cecco si pone in modo rivoluzionario aggiungendo al carboidrato (45%) un profilo nutrizionale di proteine vegetali e micronutrienti, in modo da equilibrare la dieta tra fonti proteiche animali e vegetali.

Per esaltare il sapore di questa nuova referenza 100%vegan capace di avvolgere il sugo, Fusca ha scelto il condimento a base di piselli e gamberi, sperimentati per esaltarne al meglio il sapore.

Nato nel 1789 a Gragnano, altra culla della pasta, il Pastificio Lucio Garofalo divenuto Pasta Garofalo porta avanti la sua tradizione antica e di ricerca instancabile della perfezione che eleva la pasta a una vera e propria esperienza di gusto.

Il rito di cucinare un piatto di pastasciutta si unisce al progetto Porta in tavola le Stelle, condiviso con il partner di acque fine dining S.Pellegrino e Acqua Panna, che invia a casa dell’acquirente insieme al pacchetto di pasta la ricetta di uno chef stellato.

L’attivazione, che prenderà il via da ottobre e durerà fino a febbraio 2026, porterà anche diversi premi ad estrazione come esperienze a cena in uno dei ristoranti degli chef coinvolti nel progetto.

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