06 Luglio 2025
L'indomani mattina lei dorme, anche piuttosto placidamente. È splendido e molto gratificante vederla dormire senza ombre e sogni malvagi, vestita solo di un paio di boxer da uomo neri con una scritta sull'elastico e una t-shirt giallo-arancione stinto con su scritto THINK PINK. Lei era una ragazza elegante e aveva delle gambe veramente belle e un culo decisamente tondino.
Lui stranamente si sveglia prestissimo, nonostante abbiano dormito poco, e si sveglia non di pessimo umore, stranamente, poco prima del far del sole.
Non riesce a restare a letto accanto a lei nonostante si fermi un bel po' a guardarla. Ma lui deve per forza uscire per fare quei quattro passi e prendere un po' d'aria vera, oltre a quella condizionata. A quell'ora antelucana il piacere derivante dall'aria aperta gli giova alla bisogna ed al frullamento di idee pasticciate e concomitanti.
Per un attimo gli viene quasi voglia di essere contento e di ascoltare una canzone d'altri tempi, ad esempio una Paper moon di Nat King Cole; chissà come cazzo gli è venuto in mente.
Lui era un tipo elegante ed esce ben vestito con la camicia in Oxford e i chinos khaki e vaga ordunque senza un vero cammino prepensato, in quella città che non conosce, per ora deserta, non senza pensare a lasciarsi dei punti di riferimento per non perdere la via del ritorno, tra le viuzze, le piazze e strade principali, con giusto qualche reduce di nottata ancora a giro e qualche baldo rappresentante del mondo produttivo mattinale. Godersi anche un poco di solitudine è poi ancora meglio se non se ne ha bisogno, perché si sta bene con gli altri, anzi molto bene con un'altra persona in particolare. Pensa a lei, infatti, tra molti altri pensieri non tutti mescolati tra loro.
Ad un certo punto si sofferma a guardare un piccolo gruppo di vegetazioni arboricole che si proiettano contro lo sfondo ancora blu scuro. Non capisce esattamente cosa ci sia di attraente da vederci, forse il movimento delle foglie dovuto alla lieve ventilazione e il cambio di colore delle stesse dovuto al riflesso delle luci stradali. Si dice da sé che vuole restare ancora qualche minuto lì fermo, e lo fa, pur con la pulsione costante di muoversi. Si chiede se ha senso amare qualcuno quando ancora, per circostanze allogene, non si può amare proprio per niente veramente sé stessi. Forse no. O è forse una possibilità? Un piccolo enorme salvagente nelle fluttifere avversioni da schivare? Fa ancora un giro calcolando subito il tempo forse rimanente prima dell'insorgenza della luce, poi si riavvia a spanne verso il piccolo appartamento vicino alla Place Foch.
Quando apre la porta trova una persona all'interno del B&B, senz'armi in mano e piantato sui piedi, e per un momento fa fatica a ricordare. Lei è in ginocchio davanti al piccolo divano con una persona che le tiene le braccia dietro, qualcosa in bocca e un reggiseno attorcigliato usato come bavaglio, annodato fin dietro la nuca. Non dice niente, ma si vede che ha il respiro accelerato. Un'altra persona è in piedi accanto al divano ed ha una pistola in mano.
Dove sono i soldi?
Quali soldi? Siete appena venuti a prenderli i soldi
Lo sai benissimo. Dove sono i soldi?
Ripeto: di quali soldi parli? Li avete già presi
Sai benissimo di cosa parlo. La tua parte. Tirala fuori
Non ho nessuna parte mia. E lo sapete. Li avete contati. Cosa cazzo vuoi
Devi tirare fuori la tua parte. Altrimenti finisce male. Je te dis, finisce male eh
Posso darti i miei soldi personali, non ho altro, e lo sai che non ho altro
Quali soldi personali. Devi darmi la tua parte
Va bene. Inutile discutere. Ti dò quello che ho
Mi devi dare i tuoi soldi, pezzo di merda
Ho capito. Sono di là in camera da letto. Vado a prenderli?
Vai a prenderli, basta che fai in fretta, pezzo di merda.
Didier, go, toi aussi. Vai a prenderli in camera. Se fai lo stronzo Didier ti apre la tête... e la puttana qui soffre anche lei, e molto, ti assicuro, d'accord?
I soldi sono di là
Lo zaino è nella camera da letto. Entra prima lui e poi Didier. Lui prende lo zaino, apre la cerniera, da dentro fa scattare la sicura della CZ, la estrae immediatamente e spara a Didier in pieno collo, poi si inginocchia e sente quattro colpi arrivargli subito sopra la testa, quattro veloci colpi di pistola che centrano lo stipite della porta ma lo sparatore è sempre in piedi accanto al divano ed è un facile bersaglio per tre colpi mirati al basso busto che lo piegano in due come la ribaltina di uno scrittoio mentre la persona che tiene le braccia di lei la molla improvvisamente e alza le mani verso l'alto urlando NE TIREZ PAS BORDEL! NON SONO ARMATO PUTAIN!
Lui prende al volo la pistola del caduto e la butta sulla poltroncina sull'altro lato opposto del divano. Lei lancia come un urlo soffocato, si strappa il reggiseno arrotolato dalla faccia e della roba di stoffa che ha in bocca e si precipita sul lato opposto della stanza, dietro di lui
Non è vero che non sei armato: prendi la pistola e buttala accanto lì sulla poltrona
NON SONO ARMATO di pistola, ho solo il ferro... è la verità. Non pensavamo tu eri armato... solo prendere i soldi
Ma io non posso avere dei soldi IMBECILLE: siete venuti ieri a prenderli e contarli. Di che cazzo di soldi parla questa merda stesa per terra?
Lui ESPLODE un altro colpo in pieno petto del corpo disteso e punta fulmineamente all'uomo con le mani in alto, pronto a sparare ancora
NE TIRE PAS, PUTAIN!!! NON HO ARMI!!!
Lei schiaccia la schiena contro il muro, come per ghermirlo
Non me ne frega un cazzo! Volevate anmazzarmi, non prendere i soldi che non ho, visto che li avete voi, MERDA UMANA
NO! Non volevamo ammazzarti! Ma non hai molto tempo, con questi spari arriva la police, tra poco, coglione. Lo dico per te
Prima voglio sapere di che soldi parli
Quelli sono affari tuoi io non so niente, mi hanno solo detto di venire
Ormai ci metto poco a sparare anche a te, polizia o no, figlio di puttana merdosa
Davanti a lei? Così? Sono disarmato
Lui punta meglio la pistola, con due mani e con le braccia vicine al corpo, in stile "Mozambico drill"
Non me ne frega un cazzo. Togliti la giacca subito.
Perché?
Perché devo vedere se sei armato, imbecille
Lui esegue
Tira giù i pantaloni
Quoi?
I pantaloni, aprili e tirali giù
Ho la sbarra dietro la cintura
Togliamola piano, e la lasci cadere sotto; se la tiri ti sparo in testa. Poi togliti tutti i pantaloni e la maglietta
Lui esegue. Non ha altre armi. Lei resta zitta dietro, come soffocata, con poco respiro. Lui tiene la pistola puntata e le dice di prendere tutti i bagagli senza vestirsi, solo mettersi le scarpe
Pronta?
Sì
Chi ha le vostre chiavi di questa casa? Didier o il boss qua sdraiato?
Il boss
Per favore, prendile dalla tasca, ma stai attenta. Poi stai attenta, non ti avvicinare a lui e prendi la sbarra e guarda se ha il telefono nella tasca. Prendilo e prendi quella pistola sulla poltrona e mettila nel mio zaino
Lei trova le chiavi, non senza che le tremino un bel po' le mani, e perdendo qualche attimo a passare i bagagli da una mano all'altra. Poi trascina via i pantaloni da un po' lontano e prende al volo la sbarra. Il telefono è in tasca e lei glielo mostra. Prende la pistola e la mette nello zaino, che per fortuna ha già la cerniera aperta, perché le mani le tremano
Prendi telefono e sbarra e metti tutto dentro.
Tu, imbecille di merda: noi andiamo; tu rimani qui. Siediti sul divano: non ti sparo e resti vivo e ti chiudo qua dentro. D'accord?
Il tipo annuisce
Andiamo
Lui continua a puntare la CZ, lei esce prima di lui dal portoncino su strada, che dà su un piccolo cortiletto. Non ci sono persone in vista; tutto stranamente placido nonostante i forti colpi di pistola, che però a finestre chiuse per la aria condizionata devono essersi sentiti meno forti, mentre all'interno hanno provocato a tutti e tre un altrettanto forte acufene al limite della semisordità.
Lui richiude il portoncino da fuori, prende il suo zaino dalle mani di lei, se lo mette in spalla, ficca la CZ dentro la cintura e le dice di camminare normalmente, ma un po' più veloce del normale, senza esagerare. Ha già mentalmente elaborato, in pochi secondi, un piano possibile di fuga, ma ha bisogno di fare altri calcoli, perché onestamente un risvolto simile non era prevedibile. La prima cosa che gli viene in mente, dandosi del coglione, e che ci sia una possibile quarta persona là fuori, magari in una automobile parcheggiata. Riestrae la pistola e la tiene a fianco della coscia, per non farsi troppo vedere, qualcuno potrebbe guardare dalle finestre. Guarda al volo come se fosse uno scanner tutte le postazioni di guida visibili dalla sua posizione ma non vede nessuno. Lei lo guarda improvvisamente e dice
Cosa facciamo?
Lui la guarda, la prende per un braccio con una presa non subito gentile, che diventa quasi carezzevole a mezza mano
Togliamoci da qui
Di Lapo Mazza Fontana
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