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PERSONE ANORMALI - Episodio 22 - I ricchi mandano i loro soldi in Svizzera, in Germania, nel Lichtenstein: perché oltre che dell'americano non ci occupiamo anche di questi qui, a Mondovì?

24 Maggio 2025

PERSONE ANORMALI - Episodio 22 - I ricchi mandano i loro soldi in Svizzera, in Germania, nel Lichtenstein: perché oltre che dell'americano non ci occupiamo anche di questi qui, a Mondovì?

Lei era una tipa elegante, ma anche parecchio sboccata e crapulona, e mille volte aveva pensato di telefonare per riversare su di lui le camionate di bestemmie che serbava in corpo per lui, per le sue scuse, per i suoi tatticismi, per le sue procrastinazioni a valanga, per i suoi impegni di merda, per la sua vita pessima imitazione di finto tycoon, o meglio da travet del cazzo.

La unica cosa su cui non avrebbe voluto infilare una salva di porconi e di mannaggia-a-chi-t'è-morto era la sua Jaguar, su cui lei si immaginava, un po' di continuo (e forse anche un po' cretinamente) in una serie di amplessi sia davanti che di dietro, in tutti i sensi, non solo di sedili. 

Lei aveva persino ridotto in tal senso la sua abituale fruizione di video porno, tranne che di quelli con reverse gangbang lesbo, dove di solito una povera (si fa per dire) milfettona viene semibrutalizzata da un gruppo di pervertitissime ragazzotte, meglio se con visini angelici, ciocche di capelli blu elettrico e sinuosissime pancine da teenager col piercing all'ombelico. Con altrettanta foga e fame adolescenziale di solito costoro si lanciano come cornacchiette rapaci sulla povera milfona, lasciando infine la poveretta, solitamente più che 30/40 enne, esausta e quasi prosciugata da notevolissimi orgasmoni, talvolta pure a guisa di fontanile. Una qualità, questa del fontanile, che lei però riusciva ogni tanto a raggiungere solo con un uomo, e non da sola né con altre donne. E chissà poi perché, si chiedeva, vista la pervasiva e onnipresente difficoltà di rapporti con questi maledetti uomini di merda. Chi più chi meno, diobalòrd, avrebbe detto lei. 

Sia come sia, lei si immaginava di continuo dialoghi tra loro due dove finalmente lei sarebbe riuscita a dirgliene un bel po', ma invece di suo aveva lei imboccato una strada tutto sommato opposta, non si sa quanto consapevolmente o un poco in bambola, quasi quasi di brava fidanzatina di maschio alfa abusatore e narcisista, anche se lei stessa si rendeva conto che non fosse questo il caso, e che in realtà non buttarla giù dura faceva anche questo parte del suo carattere, forse un pochino troppo sognatore e positivista anche oltre un sano confine dell'orizzonte logico. Pure, non vedeva l'ora di vederlo, e questo la innervosiva ancora di più.  

Lui non era solamente un tipo elegante; era anche a questo punto un uomo dedito alla eversione armata. Non propriamente una cosina così, da conformista qualunque, come si sarebbe potuto dire di lui in mera apparenza. E come ogni eversore era non solo tendenzialmente machiavellico, ma sostanzialmente sospettoso, rancoroso e in ultima analisi vendicativo. Questi elementi della sua personalità, così in controtendenza rispetto alla sua immagine di garbo e buona serenità, allignavano in lui da sempre, ma gli eventi passati li avevano magnificati, senza per altro che essi stessi prendessero il controllo. Ma come ogni eversore dopo un attentato lui era pronto ad eventuali contromosse, anche se non sapeva sinceramente a quel punto se imboccare una escalation prima ancora che gli inquirenti partissero con le indagini. 

Nel contempo, conoscendo bene la filiera che lo aveva portato alla realizzazione del colpo sapeva anche quali molliche di pane di Pollicino sarebbero potute essere ricondotte a lui, pur in una nebbia fumogena particolarmente intricata. La realtà è che aveva già in mente il colpo successivo. Facile, veloce, impulsivo, non altrettanto sicuro ma altrettanto difficile da tracciare. Bello e giusto quasi quanto l'arrivo di un'aria semiestiva tardiva, quasi quanto le attraenti fossette e le bestemmiucce di una cazzo di mezza cinesina che non poteva più negare di avere in testa quasi quanto i cari pacchetti di inneschi e di dolcissimi tritoli industriali, belli quasi quanto lei.

Di Lapo Mazza Fontana

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