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Milano, scempio a Villa Crespi, 11 alberi abbattuti, l'Ufficio bonifiche: "Inquinamento per sversamento" - le immagini del giardino prima e dopo

I lavori erano stati bloccati tramite diffida, poiché mancava l’autorizzazione paesaggistica ad alcune modifiche subentrate in corso d’opera, ma alla fine è stato dato il via libera a metà giugno

11 Luglio 2024

A Villa Crespi (o Villa Mondadori) incedono i lavori di ristrutturazione. Sette antiche magnolie, una quercia, due tassi, un trachycarpus fortunei (palma tropicale cinese) sono gli 11 alberi che sono stati abbattuti per fare spazio alle operazioni di bonifica. Motivo sarebbe la rilevazione di tracce di contaminazioni del terreno. Dopo i precedenti del bosco di via Falck-Casa del giovane e quello del Giardino di via Scaldasole, è stato l'ennesimo abbattimento di alberi nell'area comunale di Milano ad aver suscitato l'indignazione dei residenti.

Villa Crespi: il giardino sta venendo smantellato, abbattuti 11 alberi storici, sopravvive solo un tiglio

La storica residenza dell’alta borghesia meneghina fa da perimetro a via Venti Settembre e via Tamburini, all’angolo con via Tasso. Il bel quartiere Magenta in cui si trova, caratterizzato da architetture di fine Ottocento e inizio Novecento, risale al Piano Berutto (1884-1889), primo piano regolatore cittadino che disegnò questa strada di villini immersi nel verde. Pure la dimora Crespi, nota anche come Villa Mondadori, è sempre stata caratterizzata dal suo florido giardino. Sopravvissuto a numerose modifiche e passaggi di mano, solo l’ultimo acquirente ne ha previsto il quasi totale disfacimento. Resta solitario un tiglio, alto quasi 15 metri. Il proprietario che sta apportando queste pesanti modifiche è l’uomo d’affari Stefano Alberto Bonfiglio, che ha acquistato la villa tre anni fa per oltre 20 milioni di euro, una delle maggiori transazioni immobiliari cittadine di quell’anno, nonché degli ultimi tempi.

Le autorizzazioni: "Rilevazione di contaminazioni nel terreno"

Il via libera definitivo alle operazioni di bonifica è arrivato a metà giugno e si motiva con la rilevazione di tracce di metalli pesanti (piombo, mercurio, zinco), idrocarburi e benzopirene. L'inquinamento del terreno è quindi causato dallo sversamento di queste sostanze che derivano dal vecchio serbatoio interrato di gasolio, rimosso nell’ottobre 2022. Inizialmente i lavori erano stati bloccati tramite diffida, poiché mancava l’autorizzazione paesaggistica ad alcune modifiche subentrate in corso d’opera. Il confronto fra Municipio 1SoprintendenzaArpa e ufficio Bonifiche dell’assessorato alla Rigenerazione urbana ha però infine sortito l’approvazione dei lavori, iniziati il 21 maggio. L’ultima speranza sarebbe stata il mancato “nulla osta” dell’assessorato al Verde, che però non si è opposto all’abbattimento delle piante.

La storia della villa

Nelle foto si può vedere la villa com'era in passato. La sua storia inizia nel 1897, quando fu fatta realizzare per l’imprenditore del tessile Pasquale Crespi, fratello minore di Cristoforo Benigno, il fondatore del villaggio operaio «ideale» di Crespi d’Adda. L’edificio si basava sul progetto neorinascimentale dell’architetto Steno Sioli Legnani, ma nel tempo subì alcune modifiche, che gli conferirono uno stile liberty e un sapore eclettico, similmente alle scomparse Villa Hoepli e Villa Francetti Frova (resistono invece le vicine Villa Falck, villa Maria Luisa e Villa Borletti).

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