28 Ottobre 2022
I funerali di Sforza Marescotto "Lillio" Ruspoli sono stati celebrati a San Lorenzo in Lucina, Roma, venerdì 28 ottobre 2022. Lui era l'ultimo principe dell'aristocrazia romana. Era nato il 23 gennaio 1927, lo stesso anno della regina Elisabetta II d'Inghilterra. Ha sempre ricordato con orgoglio questo dettaglio. "Sono nato pochi mesi prima di queen Elizabeth - aveva confidato alla figlia Claudia - siamo come due fratelli siamesi. E non dimenticava di aver danzato con lei nei saloni di Palazzo Colonna quando ancora non era regina, ma erede al trono di Albione". Con la Sovrana Lillio aveva anche ballato in un ricevimento a palazzo Colonna, durante una sua visita a Roma nell’aprile 1951. A quel tempo lei era principessa ereditaria, futura Regina Elisabetta II.
Lillio Ruspoli era principe di Cerveteri, politico, dirigente d'azienda, ambasciatore del Sovrano Ordine di Malta. Lui è stato uno degli ultimi rappresentati delle più antiche famiglie romane risalente al XIII secolo, imparentate con i Farnese, i Salviati, gli Orsini, i Dampierre. È venuto a mancare all'età di 95 anni, nello stesso palazzo di famiglia in cui era nato.
Uomo gentile e nobile d'animo e di fatto, era anche molto ironico. Una delle sue battute preferite era: "Allegri! Allegri! Il meglio è alle spalle!".
I funerali del Principe Lillio Ruspoli sono stati celebrati venerdì 28 ottobre 2022 alle ore 12 nella Basilica di San Lorenzo in Lucina, a Roma. "Lillio era un gentleman, uno degli ultimi di una stirpe regale". Con queste parole lo ricorda Gelasio Gaetani Lovatelli dell’Aquila d’Aragona. "Il suo motto era 'meglio nobili che ignobili'. Fu attaccato e sbeffeggiato per questo. Ma lui tirava dritto. Credeva profondamente nei suoi ideali - aggiunge - e oggi sarebbe stato felice dei traguardi raggiunti da Giorgia Meloni".
Ruspoli è venuto a mancare a 95 anni, martedì 25 ottobre 2022, ed è stato l’esponente di uno dei più antichi casati dell’ex Stato Pontificio. Era noto per la sua ironia e l’impegno politico. Molti lo chiamavano Lillio, ma negli ultimi anni lui non amava questo vezzeggiativo.
Era figlio secondogenito di Francesco Ruspoli, VIII principe di Cerveteri, e di Claudia Matarazzo, erede di una immensa fortuna paterna. Don Lillio era diverso per temperamento dal fratello maggiore, il primogenito Alessandro, detto Dado, grande viaggiatore e protagonista di memorabili pagine della Dolce Vita.
La moglie Pia Giancaro ha raccontato che la vita accanto a Ruspoli era come una "festa della vita, ancorata a valori profondi". Lui era "una persona lineare, corretta, onesta. Riassumeva un insieme di valori che oggi non esistono più. Si dice spesso di qualcuno che era un uomo di altri tempi, ma lui era davvero così. Una persona bellissima".
"Lui non ha mai visto le mie origini sociali come un ostacolo. Anzi - ha sottolineato la donna - questa enorme differenza quasi lo inebriava. Mio padre era un casellante ferroviario e mio marito era felice di avere accanto una persona semplice come me. Per lui era quasi un vanto. Lo chiamavano il principe dei contadini, conosceva le sofferenze e i dolori altrui. Era una persona umile. I miei genitori erano letteralmente innamorati di lui".
"Sono nata come una persona del popolo - ha aggiunto Giancaro - e desidero rimanere così dentro di me. Non mi piacciono gli orpelli, non sono sofisticata. Certo, il matrimonio ha oggettivamente cambiato il mio status sociale ma non mi ha modificato come persona".
"Non è retorica - ha concluso la seconda moglie - un ottimo padre. Come è stato un ottimo marito. Era un uomo raro. Viveva il suo essere principe non come un privilegio, ma come una responsabilità. Quella di portare avanti un nome carico di storia. Diciamo che il suo era un servizio alla famiglia e a ciò che ha rappresentato per secoli".
Di Camilla Deponti
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