28 Ottobre 2020
Giambattista Tiepolo, San Francesco d’Assisi riceve le stimmate, 1767-1769, olio su tela, 278 × 153 cm, Madrid © Museo Nacional del Prado
Tiepolo, chiamato Tiepoletto, è fatto apposta per noi … pieno di spirito, con un fuoco inesauribile, un colore splendido e d’una rapidità sorprendente. Fa un quadro in meno tempo che ad altri occorre per stemperare i colori
C. G. Tessin, lettera alla corte di Svezia, 25 maggio 1736
La conferenza stampa di presentazione della mostra “Tiepolo. Venezia, Milano, l’Europa”, si è svolta interamente in digitale, nel luogo dove la Banca nel 2011 presentò il suo Progetto Cultura, due parole chiave che, secondo Matteo Fabiani, responsabile dei rapporti con i media di Intesa Sanpaolo, possono fornire una bussola per traghettarci al di fuori dell’emergenza. A questo proposito Filippo Del Corno, assessore della Cultura del Comune di Milano, ha sottolineato: “Questa esposizione realizza in maniera forte e potente la continuità con il Progetto cultura. Il museo è diventato in pochi anni un punto di riferimento per la città di Milano, e non solo. La pandemia sta sconvolgendo non solo i cicli economici ma anche le relazioni sociali. La scelta che i musei hanno fatto in ottemperanza delle norme, è di consentire la visita grazie a un’attenta modulazione. Anche in questo caso sono convinto che prevalerà il senso di responsabilità anche da parte dei visitatori”.
Forte arriva anche il messaggio del Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, che ha sottolineato l’assoluta importanza della cultura nel rafforzare l’identità di una nazione per superare più coesi le difficoltà: “In queste ultime settimane non mi sono stancato di ripetere che l’arte e la cultura, sono le assi portanti dell’identità di ogni comunità nazionale, rappresentano una risorsa importante, non solo per la tenuta sociale, ma anche per alleviare le sofferenze. Ecco perché oltre all’impegno profuso dal nostro Gruppo per le imprese e le famiglie in difficoltà, con il Progetto Cultura siamo chiamati a sostenere le attività culturali del territorio nei quali la Banca opera. Siamo convinti che senza i valori della cultura non c’è ricostruzione possibile, non c’è ritorno alla normalità, non c’è futuro. Sono personalmente orgoglioso che la convinzione della responsabilità sociale sia condivisa dagli azionisti, dal management e da tutto il personale di Intesa Sanpaolo”
Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo, conferma: “ Come spesso accade nei momenti complessi si è chiamati a dare il meglio. Le difficoltà e le curve sono state molte, ma in questo momento si respira ancora di più quel convincimento di un’impresa italiana che sente la responsabilità della comunità nella quale opera”.
“ Il chiaro-scuro drammatico, l’arguzia e l’ironia narrativa, l’azzurro sterminato, un gusto spiccato per il grandioso, il teatrale…” così Bazoli condensa le caratteristiche salienti di un artista straordinario, che dall’Italia ha conquistato le più prestigiose committenze europee.
Proprio questo “viaggio” è al centro del percorso espositivo immaginato da Fernando Mazzocca e Alessandro Morandotti, il quale evidenzia:“Abbiamo pensato non tanto di illustrare l’attività di Tiepolo con un’antologia causale, ma di montare un racconto, per far emergere anche fatti nuovi. Quello che ci è parso importante è immaginare la scelta delle opere anche in funzione degli spazi. La nostra idea è quella di seguire l’artista dalla formazione alla carriera internazionale, avendo Milano come fulcro”.
Le opere esposte provengono infatti da tutta Europa: dal Museo del Prado di Madrid, dalla National Gallery di Londra e dalla Staatsgallery di Stoccarda.
Bozzetti, affreschi, studi di nudo fino alle grandi tele a tema storico ( il Banchetto di Antonio e Cleopatra 1746) e biblico ( San Francesco d’Assisi riceve le stimmate, 1767-1769), popolano le stanze delle Gallerie milanesi, dove irrompe la luce vibrante, le illusioni prospettiche, l’espressione potente, l’architettura visiva di un artista tutto intriso di illuminismo, grazie al quale possiamo ritrovare, in un momento di incertezza e disorientamento come questo, i valori profondi della nostra civiltà.
LA MOSTRA:
Nel serrato percorso pensato dai curatori, utile a seguire l’affermazione internazionale del Tiepolo, dagli anni della sua formazione a Venezia fino alla consacrazione presso le grandi corti europee, si incontrano capolavori straordinari, dalle giovanili mitologie delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, alMartirio di San Bartolomeo realizzato nel 1722 per la chiesa di San Stae a Venezia – vero e proprio museo della pittura veneziana del primo Settecento – esposto accanto al coevo San Jacopo condotto al martirio del Piazzetta, realizzato per lo stesso cantiere.
I grandi cicli di tele per i palazzi veneziani fatti decorare dalle ambiziose famiglie di nuova nobilitazione, i Sandi, gli Zenobio, suggellano gli anni della prima maturità di Tiepolo, capace di orchestrare composizioni a molte figure e di rielaborare le storie antiche con capriccio e fantasia.
Milano, in occasioni distinte (1730-1731, 1737 e 1740) è la prima tappa della sua affermazione internazionale: la mostra permette di ammirare una serie di opere restaurate per l’occasione, normalmente poco o per nulla accessibili al pubblico, quali gli affreschi della basilica di Sant’Ambrogio e quello eseguito per Palazzo Gallarati Scotti. I due affreschi staccati eseguiti per Sant’Ambrogio raccontano eventi sacri con i toni epici del grande pittore di storia, mentre l’allegoria di Palazzo Gallarati Scotti esibisce un’invenzione aerea che Tiepolo riproporrà con varianti in molte opere successive.
Sarà possibile seguire le fasi preparatorie dell’affresco per la Galleria al piano nobile di Palazzo Clerici attraverso alcuni disegni e un meraviglioso bozzetto proveniente dal Kimbell Art Museum di Fort Worth (Stati Uniti).
Le produzioni tedesche sono esemplificate dal bozzetto per una sala della Residenza di Würzburg proveniente da Stoccarda, e dalla libera reinvenzione di un soggetto pensato, in accordo con l’amico Francesco Algarotti, per l’elettore di Sassonia e re di Polonia Augusto III: il Banchetto di Antonio e Cleopatra, qui documentato nella variante della National Gallery di Londra.
Gli anni della Germania e della Spagna sono gli anni della stretta collaborazione tra Tiepolo e i figli, particolarmente con Giandomenico: la mostra si chiude emblematicamente su un confronto tra padre e figlio, con il San Francesco d'Assisi riceve le stimmate di Tiepolo senior del Museo del Prado da una parte e Abramo e i tre angelidelle Gallerie dell’Accademia di Venezia, di Giandomenico dall’altra.
In mostra sarà possibile ammirare un nucleo di opere restaurate per l’occasione: Apollo scortica Marsia, Ercole soffoca Anteo, Ulisse scopre Achille tra le figlie di Licomede, Il trionfo della nobiltà e della virtù, Il martirio di san Vittore, Il naufragio di san Satiro di Giambattista Tiepolo; Spartaco guida gli schiavi alla rivolta di Antonio Pellegrini; Bacco e Arianna e Apollo e Pan alla presenza di Re Mida di Sebastiano Ricci.
LE SEZIONI:
La prima sezione, Le città di Tiepolo: Venezia, Milano e Madrid, riassume emblematicamente i luoghi della vita e della fortuna di Tiepolo, dando uno sguardo a volo di uccello sul Settecento, epoca della fortuna internazionale degli artisti italiani. Venezia, nella prima metà del Settecento, è forse la città più corteggiata in Europa per i suoi artisti, a partire dall’ambito dei vedutisti: e qui vediamo Canaletto e Bellotto in dialogo con Antonio Joli, artista di cultura romana legato alla tradizione di Gaspar van Wittel.
Si prosegue poi attraverso Accademie del nudo a Venezia. L’esercizio sul nudo è un elemento fondamentale nella formazione degli artisti in tutta Europa, specie a partire dalla formalizzazione in Accademia, nel corso del Seicento, di questa pratica disegnativa. Venezia diventa un centro di elaborazione speciale di questo esercizio, animato dalla presenza di molti artisti stranieri con i quali Tiepolo si confrontava, disegnando e dipingendo le sue prime opere autonome.
La terza sezione, strettamente legata alla precedente, Gli esordi di Tiepolo tra Pagani, Pellegrini e Piazzetta segue su diversi piani di lettura gli sguardi del giovane Tiepolo ai suoi contemporanei.
Il percorso arriva poi a La prima affermazione a Venezia. Storia e mitologia sulle ali della fantasia. Vengono qui accolti, in modo emblematico, gli elementi principali di due cicli eseguiti a Venezia per le famiglie dei Sandi e degli Zenobio. Tiepolo comincia ad elaborare, con la sua fantasia, temi mitologici e storici con una straordinaria capacità di orchestrazione e di libera interpretazione che costituirà la ragione del suo successo in Europa, come grande narratore al servizio della celebrazione dei committenti.
La mostra prosegue nella quinta sezione Venezia e Milano, un antefatto: Sebastiano Ricci. Milano ha un rapporto speciale con Venezia e costituisce la prima tappa per l’affermazione internazionale di molti artisti veneziani: lo sarà per Tiepolo e Bellotto, lo è stato qualche tempo prima per Sebastiano Ricci.
Il tema centrale della sesta sezione, Tiepolo a Milano: la prima tappa dell’affermazione internazionale, ruota attorno alla complessa rete di relazioni che permettono a Tiepolo di trovare fortuna a Milano in due momenti importanti della sua carriera. Le scelte dell’artista in molti dei cantieri ad affresco della città permettono di tracciare, nella successione di disegni e bozzetti, il suo modus operandi e la sua capacità di mettere in opera soluzioni sempre più ariose e spettacolari. Fra queste spicca quanto realizza in Palazzo Clerici, quasi un antefatto di quanto il pittore compirà qualche anno dopo a Würzburg e a Madrid.
Tra il 1751 e il 1753 Tiepolo si sposta in Germania, a Würzburg, insieme ai figli. La sezione Tiepolo e la Germania si focalizza su come Giandomenico, ormai compagno di strada dell’affermato maestro, cominci ad affiancare il padre. In questo contesto si segue tra l’altro, attraverso un bozzetto preparatorio per l'affresco, la fortuna di Tiepolo a Wurzburg, e grazie a una variante sul tema del Banchetto di Antonio e Cleopatra caro alla corte di Dresda, l'accoglienza trionfale di Tiepolo in quella città, allora uno dei centri artistici più aggiornati in Europa, orchestrata da Francesco Algarotti.
L’ultima tappa della vita di Giambattista, raccontata in Tiepolo e i figli in Spagna, è segnata dalla collaborazione sempre più stretta con i figli, che lo seguiranno a Madrid, per rimanervi dopo la sua morte. Il confronto con il talento di Giandomenico determina scelte stilistiche nuove, improntate a un’inconsueta tenerezza espressiva, a un sentore di malinconica introspezione, che ha riflessi nelle stesure più morbide, nel disegno più diligente e meno risentito. Questo momento finale della storia di Tiepolo è particolarmente suggestivo ed è tratteggiato con poche opere, dove padre e figli sono messi emblematicamente a confronto sul tema delle Teste di carattere, genere molto apprezzato dal pubblico internazionale.
Un sofisticato sistema di proiezioni ha trasformato la grande volta del Salone all’inizio del percorso espositivo in una straordinaria esperienza immersiva che consentirà al pubblico un viaggio visivo attraverso le volte del Palazzo di Wurzburg e del Palazzo Reale di Madrid, il più vasto d’ Europa, dove Tiepolo ha raggiunto - sulle ali della fantasia e con una stupefacente capacità di confrontarsi con la realtà - i vertici della sua arte.
Mentre alla fine del percorso vengono proiettate, per invitare il pubblico a scoprire Tiepolo fuori della mostra, le opere da lui realizzate nel resto della Lombardia, tra cui risplende il magnifico ciclo decorativo della Cappella Colleoni di Bergamo.
Il catalogo della mostra è edito da Edizioni Gallerie d’Italia | Skira e contiene saggi dei curatori Fernando Mazzocca e Alessandro Morandotti e testi di Elena Lissoni, Fabrizio Magani, Andrés Ubeda.
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