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Gaza, l'appello dell'allenatore del Manchester City Guardiola: "I prossimi bambini a morire saranno i nostri, rifiutiamoci di tacere" - VIDEO

Il discorso del tecnico catalano dopo il conferimento della laurea honoris causa

10 Giugno 2025

L'allenatore del Manchester City Pep Guardiola è stato accolto alla Whitworth Hall dove ha ricevuto la laurea honoris causa dal rettore dell'Università di Manchester, Nazir Afzal. Un riconoscimento conferito al tecnico catalano per il contributo dato alla città nei nove anni in cui è stato allenatore del City, dove ha vinto 6 Premier League ed 1 Champions League. Il discorso di Guardiola non è stato un discorso come tanti altri. Ha toccato diversi temi delicati, come Gaza, lanciando anche un appello: "È così doloroso quello che vediamo a Gaza. Fa male a tutto il corpo. Ma non si tratta di ideologia, non si tratta di dire che ho ragione e tu hai torto. Dai, si tratta solo di amore per la vita. Di prendersi cura del prossimo. Forse pensiamo di poter vedere bambini e bambine di quattro anni uccisi da una bomba o in ospedale, che non è più un ospedale, e pensare che non siano affari nostri. Si va bene, lo possiamo pensare. Non è un nostro affare. Ma fate attenzione, i prossimi potremmo essere noi", ha avvertito.

"I prossimi bambini di quattro, cinque anni saranno i nostri. Mi dispiace di vedere i miei figli Maria, Marius e Valentina ogni mattina da quando è iniziato l'incubo a Gaza. E ho tanta paura. Forse questa immagine sembra molto lontana da dove viviamo ora. E forse vi state chiedendo cosa possiamo fare. C'è una storia che mi viene in mente".

Guardiola comincia a raccontare: "Una foresta è in fiamme. Tutti gli animali vivono nel terrore, deboli, indifesi. Ma il piccolo uccello vola avanti e indietro verso il mare, portando gocce d'acqua nel suo piccolo becco. Un serpente ride e chiede: "Perché fratello? Non spegnerai mai il fuoco". L'uccello risponde: "Sì, lo so". "E allora perché lo fai ancora e ancora?", chiede il serpente di nuovo. "Sto soltanto facendo la mia parte risponde l'uccello per l'ultima volta. È questo, l'uccello che sa che non può fermare il fuoco, ma si rifiuta di non fare nulla. In un mondo che spesso ci dice che siamo troppo piccoli per fare la differenza, questa storia mi ricorda che il potere di ognuno non sta nelle dimensioni. Sta nella scelta. Sta nel presentarsi, nel rifiutarsi di tacere, di restare immobili quando conta di più".

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