05 Giugno 2025
Striscione Foggia per Gaza (fonte foto Comune Foggia)
Sulla facciata esterna di Palazzo di Città a Foggia è stato affisso uno striscione con la scritta "Foggia per Gaza", in segno di solidarietà al popolo palestinese. La sindaca Maria Aida Episcopo: "L'amministrazione non vuole essere complice, con un assordante silenzio, dello sterminio di una popolazione".
Giovedì 5 giugno 2025 è apparso uno striscione verticale sulla facciata esterna di Palazzo di Città, nel quale compare la bandiera della Palestina. "E’ la testimonianza di un’amministrazione che non vuole essere complice, con un assordante silenzio, di un quotidiano massacro di migliaia e migliaia di cittadini inermi e incolpevoli, donne, anziani, bambini - si legge sul sito del comune a firma della sindaca Maria Aida Episcopo -; che non vuole ignorare la sistematica violazione da parte del governo di Israele di ogni elementare principio e regola del diritto internazionale, le bombe che distruggono ospedali e case, che uccidono anche medici, giornalisti ed operatori umanitari ai quali viene impedito di svolgere il proprio lavoro, di documentare e scongiurare lo sterminio di una popolazione ridotta alla fame e privata di tutto, ma non della dignità e del coraggio, e che pagano con la vita loro e dei loro familiari per questo.
E’ l’appello che viene lanciato dalla nostra comunità ai parlamentari e a tutti gli eletti nelle assemblee regionale, nazionale ed europea di invitare le Istituzioni che rappresentano lo Stato Italiano a denunciare i crimini di una guerra che si sta combattendo contro vittime innocenti (perché il terrorismo di Hamas non viene scalfito ma piuttosto rafforzato da questa violenza aberrante e feroce), a sospendere ogni rapporto diplomatico e commerciale con Israele il cui attuale governo è guidato da un “criminale di guerra” come stabilito dalla Corte di Giustizia dell’Aja, fino a quando le armi e le bombe su Gaza e sul popolo di Palestina non si fermeranno, e non sarà garantito l’accesso in sicurezza ai mezzi contenenti medicine, viveri, generi di prima necessità.
Anche da lontanissimo faremo la nostra parte perché questa vergogna per l’umanità cessi, e nessun’altra donna di Gaza debba ancora sopportare la perdita di un figlio, un fratello, un marito".
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