13 Maggio 2025
Secondo il professore di Sociologia del Terrorismo alla Luiss, Alessandro Orsini, Israele a Gaza commette un genocidio e non si può parlare di crimini di guerra perché "non c'è alcuna guerra in corso, non c'è uno scontro fra due eserciti, ma c'è la distruzione pianificata e scientifica dei civili palestinesi".
Nella puntata di Accordi&Disaccordi, il programma condotto da Luca Sommi sul Nove, la docente di Storia contemporanea a Tor Vergata, Michela Ponzani, e Orsini si sono prima contrapposti sulle responsabilità della Nato nella guerra tra Russia e Ucraina, poi sull’uso del termine genocidio per quanto riguarda Gaza, dopo che il 5 maggio il premier Netanyahu insieme al gabinetto di guerra ha annunciato una nuova operazione – Carri di Gedeone – per “occupare in modo massiccio la Striscia e spostare tutta la popolazione”.
“Io starei un pochino attenta sull’uso del termine ‘genocidio’. Quello che sta accadendo a Gaza è un enorme crimine di guerra – ha sottolineato Ponzani –. C’è tra l’altro un’enorme stanchezza e un enorme dissenso anche all’interno di Israele rispetto alle politiche di Netanyahu, che sono delle politiche criminali, come riconosciuto da tutti: bombardare gli ospedali, assassinare i bambini affamati, proibire una ricostruzione di quelle terre. Così come è altrettanto criminale il progetto trumpiano di voler costruire dei resort di lusso sulle ossa dei morti. Cosa che va al di là di qualsiasi, diciamo ‘Occidente’, nel senso che noi, da che mondo è mondo, ai morti diamo degna sepoltura, non è che ci costruiamo sopra il lusso sfrenato, alla faccia di chi non se lo può permettere. Il genocidio, ecco, stiamo attenti con il termine genocidio perché il genocidio è l’eliminazione pianificata, rigorosa, scientifica di un popolo. È accaduto purtroppo nel nostro mondo, nel cuore dell’Occidente, nella Germania nazionalsocialista, una Germania colta, raffinata. Ed è accaduto perché l’Europa è attraversata dal veleno dell’antisemitismo da sempre e non solo all’epoca anche oggi quindi le care, vecchie democrazie sono in crisi sì, però cerchiamo di vigilare su tutto quello che le può mettere in crisi perché quando vanno in crisi – e questo la storia ce lo insegna – c’è da stare poco allegri”.
Secondo Orsini, invece, si tratta proprio di genocidio ed è l’asimmetria stessa tra civili da una parte e un esercito ipertecnologico dall’altra ad impedire di parlare di guerra e a dare il primo segnale per l’applicazione del termine genocidio. “In primo luogo a Gaza non ci sono crimini di guerra semplicemente perché non c’è una guerra, perché una guerra implica lo scontro tra due eserciti“. Poi Orsini ha ricordato l'elemento della pianificazione di un disegno che prevede l’eliminazione dei gazawi: “Quello che c’è a Gaza, l’ha detto Smotrich (Bezalel Smotrich, leader della destra messianica israeliana, ndr) quattro giorni fa, il 6 maggio scorso, è l’eliminazione scientifica, pianificata e organizzata dei civili palestinesi. Lui è il ministro delle Finanze israeliano e ha detto così testualmente: ‘Gaza sarà completamente distrutta. Noi stiamo sparando sui civili sostanzialmente per costringerli ad abbandonare Gaza‘”.
“Smotrich che ha dichiarato che Israele sta sparando intenzionalmente sui civili perché non c’è un esercito palestinese contro cui sparare, contro cui fare una guerra. Israele d’intesa con Trump intende deportare 1 milione e mezzo di palestinesi da Gaza e impedire loro, lo ha detto Trump, di fare ritorno per sempre. Quindi questa eventualmente è pulizia etnica ma la letteratura scientifica su questi temi fa difficoltà a distinguere tra genocidio e pulizia etnica perché si assomigliano molto. Quindi parlare di crimini di guerra per Gaza secondo me è davvero inadeguato alla luce di quello che sta accadendo”, ha concluso Orsini.
In questi giorni Israele ha annunciato l'invasione totale della Striscia di Gaza come ulteriore escalation del conflitto. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato un piano per l'occupazione totale, e a tempo indefinito, della Striscia di Gaza, mettendo in atto un piano stabilito anni fa, come anticipato da Il Giornale d'Italia. Piano che prevede la deportazione di 2,2 milioni di palestinesi al di fuori della Striscia e la loro ricollocazione tra Egitto e Arabia.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia