01 Agosto 2025
Ha fatto ritorno a Gallerie d'Italia Napoli il "Martirio di Sant'Orsola", l'opera che è stata grande protagonista a Roma, alle Gallerie Nazionali Barberini Corsini, tra il 6 marzo e il 20 luglio 2025, della mostra "Caravaggio 2025", sostenuta da Intesa Sanpaolo, la più importante esposizione realizzata nell’ambito del Giubileo che ha registrato 450 mila visitatori e tremila giornalisti accreditati da tutto il mondo, raggiungendo un’audience complessiva superiore al miliardo di persone.
https://www.ilgiornaleditalia.it/video/mondo-imprese/724149/coppola-gallerie-d-italia-intesa-sanpaolo-un-nuovo-modo-di-incontrare-caravaggio-e-l-occasione-per-scoprire-particolari-inediti-del-suo-dipinto.html
Il GdI ha intervistato la restauratrice Laura Cibrario che con Fabiola Jatta, nel laboratorio allestito presso le Gallerie d’Italia di Napoli, ha restituito brillantezza e nitidezza al capolavoro di Michelangelo Merisi, rinvenendo dettagli inediti e 3 nuove figure che erano state cancellate dal tempo:
"Si tratta di un restauro nato come revisione dell'ultimo restauro, avvenuto nel 2004. L'intenzione iniziale quindi era di rimuovere soltanto le vernici ingiallite - si erano ossidate e si vedevano degli sbiancamenti - e non toccare il ritocco realizzato da Giantomassi, che è un collega di grande capacità, quindi non avevamo nessuna ragione.
Dopo aver rimosso quelle vernici, però, ci siamo resi conto che c'erano parti sulle quali i restauratori del 2004, quindi Carlo Giantomassi e Donatella Zari, si erano fermati: non erano andati avanti perché non avevano le analisi di cui disponevamo noi adesso e, laddove vi è una zona molto ridipinta, correttamente ti fermi perché piuttosto che recuperare il nulla, ti tieni un'antica ridipintura. È estremamente corretto questo. Invece noi, grazie a queste analisi, siamo potuti andare un po' oltre e quindi recuperare qualcosa in più che loro non avevano recuperato".
"Certamente vedere che c'era un viso in più è stato davvero emozionante, molto emozionante, perché lì veramente è come leggere una cosa rimasta celata per secoli, che Caravaggio aveva messo nel suo dipinto e che era stata coperta dalle ridipinture, quindi non visibile, ma che lui aveva fatto. È un'emozione grandissima, perché nel restauro si cerca sempre di arrivare ad avere una lettura del dipinto su cui stai lavorando che sia la più corretta possibile, la più simile a come l'opera è stata dipinta, quindi a farla tornare allo stato in cui l'artista l'ha dipinta".
Ed emozione grande esprime anche Antonio Ernesto Denunzio che di Gallerie d'Italia Napoli è il vicedirettore: "Un'emozione molto forte - dice al GdI - perché il dipinto ritorna dopo un'occasione così importante che ha avuto tanti riscontri, tanto successo a Palazzo Barberini. Ed è un'emozione anche perché possiamo mostrarlo in una veste nuova, dopo l'intervento di revisione conservativa cui il dipinto è stato sottoposto prima del suo viaggio a Roma, che ci consente di vedere particolari diversi. È un dipinto con un aspetto sostanzialmente nuovo.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia