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De Felice (Intesa Sanpaolo): "Gli italiani che risparmiano sono al 58%: crescita per incertezza su previdenza, sanità, welfare e geopolitica"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Gregorio De Felice, Chief Economist & Head of Research di Intesa Sanpaolo: "Una banca ha la responsabilità etica e morale di chiarire tutte le possibilità di utilizzo del risparmio, con strumenti nuovi e consapevolezza del cliente"

22 Luglio 2025

Gregorio De Felice, Chief Economist & Head of Research di Intesa Sanpaolo, in occasione della presentazione dell'Indagine sul Risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani 2025 condotta da Intesa Sanpaolo in collaborazione con Centro Einaudi è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.

Dallo studio è emerso che il risparmio nel 2025 è cresciuto. Cosa trascina questa crescita?

"Abbiamo visto come la percentuale di italiani che riesce a risparmiare è salita di due punti percentuali, siamo al 58% ed è il valore più elevato dal 2000. Una tra le motivazioni di questa crescita del risparmio è la condizioni di incertezza in cui vivono le famiglie italiane. Incertezza legata non solo allo scenario internazionale, ma anche per quanto riguarda la previdenza, le spese sanitarie, il welfare e così via. Quindi dando maggiori sicurezze da questo punto di vista potrebbe ridurre la necessità di risparmiare e aumentare la propensione a consumare, quindi la spesa delle famiglie e maggiori consumi che si riflettono in una maggior crescita del PIL."

In che modo crede che una banca debba intervenire nell'educazione finanziaria dei clienti?

"Una banca ha la responsabilità di intervenire in questo, chiarendo molto bene tutte le possibilità di utilizzo del risparmio dei propri clienti, proponendo strumenti nuovi. Ma è importante che ci sia sempre la consapevolezza da parte del cliente di quello che sta facendo. Quindi questa è una responsabilità anche etica e morale delle banche."

Dal punto di vista geopolitico, in che modo crede che l'attuale situazione influenzi sia il risparmio che gli investimenti?

"Certamente non è favorevole agli investimenti, in modo particolare perché le imprese sono più incerte. Gli investimenti nei mercati azionari degli italiani sono tradizionalmente bassi, l'indagine mette in evidenza una piccolissima ripresa degli investimenti in azioni. L'incertezza non è mai amica della propensione al rischio. Per contro invece il risparmio aumenta proprio perché c'è incertezza non soltanto per le ragioni dette prima ma anche per la situazione geopolitica internazionale."

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