05 Luglio 2025
Massimiliano Di Silvestre, Presidente e Amministratore delegato BMW Italia, in occasione della summer edition della quinta edizione del “Forum in Masseria”, la rassegna economica e politica organizzata da Bruno Vespa e Comin & Partners a Manduria, è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.
Nel percorso verso la neutralità climatica, quali sono oggi i principali ostacoli per un gruppo come BMW in Italia e in Europa?
"Noi abbiamo una strategia che è molto chiara, nel senso semplice, trasparente, misurabile e concreta, che è quella di decarbonizzare. Quindi guardiamo ad ogni tonnellata di CO2 che non viene emessa. Quindi, e questo è il principio della decarbonizzazione che si ispira al principio dell'apertura tecnologica cioè tutte le tecnologie purché altamente efficienti contribuiscono a decarbonizzare. Quindi continuiamo ad investire sui motori tradizionali rendendoli sempre più efficienti e saremo tra i primi a lanciare la motorizzazione euro sette e nel contempo investiamo sulle nuove tecnologie quindi sulla elettrificazione piuttosto che sulle elettrificate e ad esempio nei prossimi 24 mesi noi lanceremo sei automobili nuove completamente elettriche, quindi siamo su tutte le tecnologie. Ora quali sono gli ostacoli? L'ostacolo viene spesso, arriva dal dogmatismo di chi decide quale sia il percorso per arrivare poi all'obiettivo della neutralità climatica piuttosto che il green deal. E mi riferisco quindi alle decisioni della Commissione europea che sono delle decisioni assolutamente dogmatiche che vanno a considerare come unica possibilità utile per la neutralità tecnologica riconosciuta nella motorizzazione elettrica. Questo non è assolutamente percorribile perché anche per un gruppo come noi che è molto esposto negli investimenti verso l'elettrificazione, c'è il sano realismo di riconoscere che, ad esempio, in un mercato come l'Italia, ma ci sono tanti altri mercati, in Europa non si può passare in dieci anni dal 5% di quota di mercato dell'elettrico- noi facciamo 6,4 quindi per formiamo più della media del mercato Italia- ma non si può passare dal 6,4 al 100%. Quindi l'ostacolo è il dogmatismo l'ostacolo è sono è rappresentato da una decisione errata come quella di non considerare più i motori a combustione oltre il 2035. Quindi è una decisione politica che sicuramente non porta a raggiungere degli obiettivi come quelli della neutralità climatica, ma porta soltanto a danneggiare quindi l'industria dell'automotive europea, che vanta circa 730.000 posti di lavoro, mettendo a rischio quei posti di lavoro, che in Italia sono circa 90.000. Ci sono delle soluzioni per decarbonizzare oltre le motorizzazioni elettriche si deve pensare anche al parco circolante europeo. Sono 250 milioni di automobili. Esiste per esempio una possibilità che deriva dai carburanti bio, quindi dai carburanti che utilizzano delle componenti rinnovabili. Abbiamo in Italia la soluzione che è l'HVO, quindi abbiamo il biocarburante, olio vegetale idrogenato che è prodotto da Eni, Eni Live e riteniamo che questo possa rappresentare uno strumento per decarbonizzare il parco circolante. I biocarburanti possono essere applicati ai motori BMW, ad esempio, che sono stati costruiti dal 2015 in avanti e consentono di decarbonizzare fino al 90%. Proprio per questo abbiamo fatto noi, un paio di settimane fa, siglato un protocollo di intesa con Eni, sul quale lavoriamo ancora una volta l'approccio binario: continuiamo a lavorare con plenitudine per quanto riguarda l'elettrificazione e quindi le ricariche di strutture elettriche e le offerte di casa ai nostri clienti e dall'altra parte la diffusione dei biocarburanti."
E qual è la vostra posizione riguardo al ritorno di una politica dei dazi e quali strategie state considerando per mitigare gli effetti sulla produzione?
"La posizione è semplice noi siamo contro i dazi in entrata e in uscita. Per noi il business deve essere rappresentato e deve essere svolto su una piattaforma di mercato che sia libera da condizionamenti delle decisioni politiche e "vinca il migliore". Quindi ci siamo opposti ai dazi che l'Unione Europea ha voluto introdurre nei confronti della Cina, così come ovviamente siamo contro i dazi che l'amministrazione americana vorrebbe imporre nei confronti dell'Europa. Speriamo che la diplomazia in questo caso riesca a trovare una soluzione. Di sicuro non adotteremo la soluzione di ribaltare il dazio verso il cliente finale."
E invece il ruolo dell'intelligenza artificiale nei processi industriali e nella produzione dei vostri veicoli qual è? Quanto è importante?
"E' fondamentale nell'ottica che l'intelligenza artificiale aiuta a prendere delle decisioni. Quindi chi prende delle decisioni nel gruppo BMW sono le persone, quindi rimarranno le persone quelle deputate a prendere decisioni di business. L'intelligenza artificiale consente di avere un processo molto più strutturato, consente di analizzare meglio i dati in modo più veloce, di considerare degli scenari che altrimenti non andrebbero considerati e quindi supportano il processo decisionale dell'azienda, ma non sostituiscono la persona e l'essere umano."
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