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Liverani (Ania): "È il momento di contribuire a livello assicurativo al welfare, supportando anche il Servizio Sanitario Nazionale"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Giovanni Liverani, Presidente di Ania: "Il SSN va sostenuto come già fatto con le pensioni, anche la non autosufficienza è una priorità, introdurre prodotti assicurativi a vita intera sarà un compito importante, e noi siamo pronti"

02 Luglio 2025

Giovanni Liverani, Presidente di Ania, in occasione dell'Assemblea 2025, è stato intervistato da Il Giornale d'Italia:

"Il settore assicurativo in Italia può giocare un grande ruolo. Siamo un importante investitore istituzionale, con 1.000 miliardi di euro, quasi la metà del PIL, da investire nell’economia reale, nel debito pubblico, nella crescita della produttività e dell’innovazione in Italia, anche nella transizione energetica.

Come operatore di questo tipo, siamo ovviamente interessati a qualsiasi operazione che consenta di investire le risorse dei nostri assicurati in modo coerente con gli impegni presi nei loro confronti. Quindi rischio, durata e rendimento devono coincidere con le garanzie e le promesse che abbiamo fatto ai nostri clienti.

Se, come sta accadendo, l’Italia raggiunge un livello di stabilità che in passato mancava, noi non possiamo che esserne soddisfatti e saremo pronti a investire sempre di più, anche nell’economia italiana e ovviamente nel debito pubblico."

In merito al risiko bancario: "Io vedo che, ogni volta che c’è un consolidamento, un “risiko”, c’è sicuramente l’interesse degli investitori a voler destinare maggiori capitali alle attività e operazioni in fase di studio. Questo è un segnale positivo, significa che il nostro settore è attrattivo, promette prospettive di crescita e ritorni interessanti sul capitale investito. Non può che essere un fatto positivo. Il mercato deve fare il suo lavoro e staremo a vedere cosa accadrà."

In merito alle polizze casa sulle catastrofi: "È anche una questione culturale, dobbiamo insegnare ed educare le persone a comprendere che l’assicurazione non è una tassa da pagare senza dare nulla in cambio. È uno scudo di protezione importante, robusto, presente nel momento del bisogno, in grado di coprire i danni derivanti da rischi reali. Credo, quindi, che non sarà difficile fare in modo che la maggior parte delle abitazioni italiane venga in qualche modo coperta rispetto a questo enorme rischio che oggi affrontiamo.

Quali azioni bisogna intraprendere per stimolare investimenti in infrastrutture, salute, prevenzione? Prima ha parlato anche di welfare.

"Innanzitutto, dobbiamo riconoscere che abbiamo un sistema di welfare che ha funzionato e che, in molti casi, è stato all’avanguardia rispetto a quello di altri Paesi con simile sviluppo economico ma privi di queste strutture. Mi riferisco al Servizio Sanitario Nazionale, a un sistema pensionistico obbligatorio per tutti, al fatto che abbiamo una struttura sociale solida e consolidata.

Tuttavia, questa struttura sta lentamente entrando in difficoltà, da una parte per i vincoli alla spesa pubblica che conosciamo bene, dall’altra per l’aumento costante dei costi delle cure e della protezione nella terza e quarta età.

Abbiamo pensato che sia giunto il momento per il nostro settore, ormai maturo, di dare un contributo anche in questi ambiti, non solo sulle catastrofi naturali (di cui si è parlato molto), ma anche nella previdenza integrativa, che va rivista e rilanciata a vent’anni dalla sua istituzione, nel rafforzamento del Servizio Sanitario Nazionale, che tutto il mondo ci invidia ma va sostenuto con un secondo e un terzo pilastro, analogamente a quanto già fatto per il sistema pensionistico.

Infine, si sta delineando rapidamente un gigantesco problema sociale, quello della non autosufficienza nella terza e quarta età. Su questo punto siamo purtroppo fermi a zero. Dal punto di vista assicurativo, le soluzioni esistono: in altri Paesi sono già presenti. Si tratta di prodotti “a vita intera” che consentono di accumulare riserve sin dall’inizio dell’attività lavorativa, risorse che serviranno poi per far fronte ai bisogni finanziari legati alla possibile non autosufficienza da anziani. Introdurre questi prodotti sarà, secondo me, un compito molto importante. E noi saremo pronti a sostenerlo."

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