24 Giugno 2025
Lucia Leonessi, Direttore Generale di Cisambiente Confindustria, in occasione dell'Assemblea Generale 2025 " 'Rudimentum' - Materie prime dai rifiuti e l'industria riparte", è stata intervistata da Il Giornale d'Italia.
Quali ostacoli frenano oggi lo sviluppo dell’economia circolare in Italia?
"In realtà, non ci sarebbero veri ostacoli, se non, a volte, una cattiva volontà da parte del legislatore di eliminare quella burocrazia che blocca e non consente la creazione di impianti nuovi, veloci, snelli. Il rallentamento nasce quindi da impasse burocratiche. Tuttavia, la tecnologia odierna consente progressi molto rapidi.
Le faccio un esempio, per essere più chiara: in Valdarno, una delle nostre società ha avviato un impianto, al momento di piccole dimensioni, che sta però già diventando un modello a livello nazionale. Si occupa del recupero di metalli preziosi, oro, argento, rame, dai telefonini, in particolare dalle piccole schede elettroniche. Si tratta di un impianto poco impattante, ma da una tonnellata di telefonini si possono recuperare fino a quattro chili d’oro e molti altri chili di metalli. Questo è un esempio perfetto di economia super circolare, perché permette il recupero completo delle risorse.
La frazione secca dei rifiuti è quella principale per il recupero di materia, mentre la frazione organica, comunemente detta “umido”, alimenta l’economia circolare del biogas. Se consideriamo sia la frazione secca sia quella umida, possiamo recuperare entrambe. Quel poco che resta della frazione secca, che non può essere recuperato come materia, può diventare CSS, un combustibile solido secondario che sostituisce il carbone. Questo è un esempio complessivo e virtuoso di economia circolare."
Quali leve possono quindi rendere il riciclo più competitivo, per ridurre la dipendenza dall’estero?
"Innanzitutto, bisogna capire che frugando nei rifiuti, come abbiamo detto più volte, possiamo scoprire che quasi l’80% di ciò che buttiamo può essere riutilizzato e tornare a nuova vita. La leva principale, quindi, è proprio di osservare con attenzione il contenuto del bidone della spazzatura.
Serve però anche ripensare il modo in cui raccogliamo i rifiuti. Forse il vecchio modello di raccolta differenziata sta mostrando i suoi limiti. Potremmo pensare di rinnovarlo, magari integrando strumenti come l’intelligenza artificiale per migliorare la capacità di rilevamento dei materiali e facilitare il loro recupero."
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