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Lucchini (AmCham Italy): "Da 110 anni vera e unica voce transatlantica italiana; non possiamo rimanere passivi di fronte all'instabilità geopolitica"

L'intervento di Stefano Lucchini, Presidente di AmCham Italy: "Rafforzare l’amicizia tra Italia e Stati Uniti come leva di sviluppo, stabilità e fiducia in un mondo che cambia e in cui si dissolvono molte certezze"

24 Giugno 2025

Stefano Lucchini, Presidente di AmCham Italy, in occasione della 110ª Assemblea dei Soci di AmCham Italy ha dichiarato:

"Cari soci, Autorità, amici dell'American Chamber of Italy, è per me un grande onore aprire questa Assemblea da Presidente dell'organizzazione che nel 2025 celebra i 110 anni di storia. Un anniversario importante che ci ricorda non solo quanto solido sia il legame tra Italia e Stati Uniti, ma anche quanto viva e attuale sia ancora oggi la nostra missione: essere da 110 anni orgogliosamente la vera e unica voce transatlantica italiana, nella piena convinzione che solo rafforzando i nostri rapporti economici, istituzionali, culturali e sociali possiamo affrontare con fiducia il futuro. Ringrazio le persone e le autorità presenti e naturalmente primo di tutti il Console generale degli Stati Uniti Douglas Benning. Ringrazio e saluto l'ambasciatore Massolo che appunto è qui in veste di direttore dell'Osservatorio del rischio geopolitico recentemente lanciato insieme alla LUISS a Roma. Rivolgo innanzitutto un pensiero di gratitudine a chi in questi anni ha costituito con determinazione il percorso che oggi raccogliamo. La nostra American Chamber è oggi una piattaforma autorevole, dinamica, riconosciuta su entrambi i lati dell'Atlantico. Viviamo un tempo di grandi trasformazioni: l'instabilità geopolitica, i nuovi sviluppi che abbiamo visto in questo weekend, alimentati da crisi irrisolte in Europa orientale, nel Medio Oriente, insieme alle pressioni inflazionistiche, alle tensioni commerciali, hanno reso il contesto generale più incerto. La storia ci insegna però che i momenti difficili sono anche quelli in cui le relazioni forti dimostrano la loro resilienza. Con l'avvio della seconda amministrazione del presidente Trump ci troviamo di fronte a un nuovo ciclo politico negli Stati Uniti, destinata ad avere un impatto significativo anche sul sistema globale. Il nostro approccio non può che essere propositivo, positivo, costruttivo, basato sulla fiducia reciproca e sul confronto aperto. Italia e Stati Uniti condividono valori profondi come il rispetto della democrazia, la libertà di impresa, la difesa dell'Occidente. Ed è proprio su questi valori che dobbiamo costruire il nostro lavoro quotidiano. Uncem Italia in questo senso è pronta a fare la sua parte come ponte, come alleato, come piattaforma di dialogo e collaborazione. Lo scorso anno ci eravamo assunti impegni precisi: oggi possiamo dire con convinzione che li stiamo realizzando. Abbiamo rafforzato la nostra base associativa, attratto nuove realtà di eccellenza e consolidato il nostro ruolo come punto di riferimento del rapporto economico tra Italia e Stati Uniti. Stiamo ampliando la nostra presenza territoriale. Questo serve soprattutto per essere sempre più vicini ai nostri soci, ai prospect strategici e istituzionali locali con cui vogliamo costruire un dialogo stabile. Abbiamo consolidato il nostro posizionamento nei contesti istituzionali come interlocutore credibile riconosciuto nel mondo politico, economico e diplomatico. Il 2024 è stato per molti versi un anno straordinario. La nostra organizzazione è un'organizzazione solida, sostenibile, in grado di autofinanziarsi e di reinvestire con intelligenza nelle attività a beneficio della nostra business community. Nel 2024 abbiamo rilanciato e attivato 13 nuovi comitati tematici che hanno prodotto dei risultati estremamente importanti che porteremo anche nelle università. Il nostro obiettivo per il 2025 è chiaro: dobbiamo essere ancora più presenti in Italia, negli Stati Uniti, più vicini ai soci, naturalmente più influenti nel dibattito pubblico. Vogliamo continuare ad attrarre nuove aziende, costruire contenuti di valore e rafforzare la nostra gamma americana con la presenza stabile anche oltre Atlantico. Cercare di essere una sorta di catalizzatore anche di interventi che in un momento così particolare possono essere importanti. Abbiamo la storia, la credibilità e la forza di una comunità unita. Abbiamo soprattutto un compito, ossia rafforzare l'amicizia tra Italia e Stati Uniti come leva di sviluppo, stabilità e fiducia in un mondo che cambia. AmCham Italy sarà oggi come ieri la casa di questa amicizia al servizio dello sviluppo, del dialogo, della libertà economica e della libertà. D'altronde tra pochi giorni sarà il 4 luglio, una data sempre più di straordinaria importanza nell'immaginario collettivo dai contorni di libertà e democrazia. Per questo la relazione transatlantica è, a mio giudizio, un pilastro in questo momento storico particolarmente sfidante, in cui l'ordine e l'equilibrio globale al quale siamo sempre abituati sta via via evolvendo a un ritmo talmente rapido da rendere sempre spesso difficile il tentativo di comprendere queste dinamiche. Viviamo un tempo in cui si dissolvono molte certezze che credevamo ormai consolidate, ma è proprio in questo cambiamento inesorabile, inevitabile, che abbiamo il dovere di interpretare lo spirito del tempo, cogliere quanto sta accadendo per meglio radicarsi nel presente e volgersi con maggiore consapevolezza e rinnovata speranza verso il futuro. Proprio in momenti come questi si manifestano con chiarezza i legami profondi che uniscono comunità legate a una lunga tradizione di amicizia. Questo è il valore della relazione tra Italia e Stati Uniti, come più volte anche il nostro governo ha voluto ricordare. Questo confermato dalle sinergie dei nostri governi, di questo rinnovato afflato transatlantico: sin dai primi giorni della legislatura l'esecutivo italiano ha chiarito che la cornice atlantica è oggi più che mai il pilastro fondamentale della nostra proiezione internazionale. Questo non significa trascurare la dimensione europea o quella mediterranea, ma anzi rafforzare il tutto all'interno di un quadro strategico coerente. L'Italia è tornata dunque a proporsi come alleata affidabile, ponte tra i continenti, promotore di stabilità e, naturalmente, di libertà. Ma non possiamo ignorare lo scenario globale entro cui tutto questo avviene. I primi mesi della nuova amministrazione Trump hanno mostrato grande discontinuità rispetto al passato recente ma su questo siamo comunque fiduciosi. La strategia commerciale americana, improntata a una visione fortemente bilaterale, sta introducendo nuovi elementi e nuove dinamiche che seguiamo con grande attenzione. Seguiremo per tutti i nostri associati e con grande attenzione, a fianco delle scelte del nostro Governo e dei Governi, tenendo sempre presente lo spirito di cooperazione economica e sociale tra alleati. È proprio in questa fase segnata da volatilità e competizione, che l'Italia può e deve giocare un ruolo chiave, un ruolo di equilibrio e mediazione, un ruolo di ponte tra un'Europa che fatica a trovare una voce comune e un'America che resta il perno dell'ordine internazionale liberale. Le recenti tensioni commerciali, dai dazi alle incognite sul futuro della Nato, ci pongono di fronte a una grande responsabilità: mantenere saldo il rapporto di fiducia tra Roma e Washington, ma allo stesso tempo contribuire a una visione condivisa per il futuro della comunità transatlantica. Una visione che metta al centro la sicurezza, la crescita, l'innovazione, la sostenibilità sempre con un'attenzione verso il sociale, verso la persone. Come American Chamber Italy crediamo che il rapporto Italia-USA non sia mai stato così rilevante. Le imprese americane continuano a investire nel nostro Paese e le imprese italiane, che siano grandi, medie e piccole, vedono negli Stati Uniti non solo un mercato ma un partner di lungo termine. Guardiamo al domani con fiducia, istituzioni e mondo produttivo saranno insieme per fare di Italia e Stati Uniti ancora una volta i protagonisti di una nuova fase in cui innovazione e spirito imprenditoriale saranno essenziali per rafforzare la sicurezza e il benessere delle nostre società. Non possiamo permetterci di rimanere spettatori passivi di questi equilibri globali. Dobbiamo, al contrario, contribuire e aiutare a scriverne le regole. L'Italia, grazie alla sua credibilità diplomatica, la qualità delle sue imprese, la solidità del rapporto con gli Stati Uniti ha tutti gli strumenti per farlo e noi faremo in modo perseguirlo con grande attenzione e volontà. Grazie a tutti."

Fonte video: Euroborsa

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