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Turicchi (ASPI): "Le autostrade sono opere di ingegneria ma anche voglia di connettersi, visioni divenute imprese che hanno disegnato il futuro del Paese"

Antonino Turicchi, Presidente Autostrade per l'Italia, ha dichiarato: "Il nostro futuro potrà continuare ad alimentarsi se riusciremo a coltivare questa visione e questo desiderio dell’uomo verso l’altro"

11 Giugno 2025

Antonino Turicchi, Presidente Autostrade per l'Italia, in occasione dell'evento "Homo Viator" ha dichiarato: 

Non utilizziamo Autostrade per l’Italia come semplice “Movimento e Libertà”, perché, come è stato ricordato, rispetto ad altri mezzi di trasporto l’autostrada rappresenta anch’essa un elemento di libertà. Nel viaggio, infatti, l’elemento importante non è solo lo spostamento fisico, ma anche uno stato mentale: la nostra mente richiede il fatto di poter essere e sentirsi liberi.

Autostrade per l’Italia ha dato un piccolo contributo editoriale con “Le vie del futuro”, utilizzando gli strumenti del pensiero e dell’arte per aiutare concretamente a offrire questo contributo. Non entrerò nell’aspetto regolatorio dell’autostrada, ma vi invito a riflettere su questo: quest’anno si celebrano i 100 anni di Milano e i 60 anni dell’Autostrada del Sole. Queste opere, più che come semplici opere di ingegneria, dobbiamo intenderle come visioni, come volontà di connettersi, come visioni che si sono trasformate in grandi imprese che hanno permesso a questo Paese di disegnare il proprio futuro.

Questa, secondo me, è una dimensione importante. Ecco perché il concetto di infrastruttura, che rappresenta la libertà di movimento, io lo arricchisco aggiungendo che un’infrastruttura è un evento legato al futuro. Il concetto di movimento ordinato, infatti, è legato al fatto che, nel momento in cui ci muoviamo, vogliamo immaginare il nostro futuro. È questo che cerchiamo nel viaggio. Un’infrastruttura come quella autostradale ci aiuta a farlo.

Vi invito quindi a riflettere su questi sessant’anni dell’Autostrada del Sole, che connette il Nord e il Sud. Questa autostrada, all’altezza di Campi Bisenzio e Firenze Nord, è affiancata dalla cosiddetta “Chiesa dell’Autostrada del Sole”. Questa chiesa è stata realizzata dall’architetto Michelucci e ha la forma di una tenda. La tenda rappresenta infatti un elemento di precarietà e passaggio, ma è anche ciò che dà fiducia nel meccanismo. Michelucci, nel descrivere questa chiesa, voleva ricordare che la nostra città non è una dimora definitiva sulla Terra, ma che siamo tutti di passaggio.

Ritengo che questo sia un segno forte, un elemento spirituale dietro l’infrastruttura, un’anima in un contesto apparentemente freddo come può essere il cemento. Quando sono stato invitato a parlare di “Homo Viator”, ho sottolineato come all’interno di Autostrade vi sia anche questa ricerca di offrire un futuro e una visione al Paese.

Questo è un elemento estremamente importante. Per questo, nel presentare il nostro nuovo marchio, abbiamo voluto utilizzare le parole di Giorgio Gaber, che parlava di libertà e partecipazione. La voglia dell’uomo che viaggia è quella di essere desideroso di nuove esperienze, di costruire e, soprattutto, di avere una visione. Il nostro futuro potrà continuare ad alimentarsi se riusciremo a coltivare questa visione e questo desiderio dell’uomo verso l’altro.

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