05 Giugno 2025
Massimiliano Di Silvestre, Presidente e Amministratore delegato BMW Italia, in occasione dell'evento di Enilive “La strada per la decarbonizzazione della mobilità passa da qui”, tappa a Roma del Tour d’Europe, è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.
Qual è il ruolo che BMW Italia vede per i carburanti rinnovabili nella transizione energetica del settore automotive?
I carburanti rinnovabili rappresentano una tappa molto importante, fondamentale nel percorso verso la decarbonizzazione. Quindi il nostro approccio alla sostenibilità, che è aperto, pragmatico, non dogmatico, e virtuoso, prevede di continuare ad investire su tutte le forme di motorizzazioni, anche quelle tradizionali, e quindi i motori diesel, che in questo caso vengono supportati dai carburanti rinnovabili dall'HVO, oltre che ovviamente continuare ad investire sui motori elettrici e quindi sulla elettrificazione. Rivestono un ruolo molto importante perché i carburanti rinnovabili in questo caso gli HVO riescono a diminuire le emissioni di CO2 del 90%; quindi sono una soluzione molto importante in Europa dove ci sono 250 milioni di veicoli circolanti e anche in Italia. Importante è sottolineare come dal 2015 i motori Diesel BMW sono già predisposti per i carburanti HVO, quindi parliamo di 4,5 milioni di automobili BMW diesel in Europa, di cui 500.000 in Italia.
E qual è la vostra posizione sull'utilizzo di biocarburanti avanzati per motori endotermici?
La nostra posizione è assolutamente una posizione favorevole. Questo è il motivo per il quale stiamo ragionando con Eni per sottoscrivere un protocollo di intesa che si basi innanzitutto sul dimostrare come le performance dei motori BMW con l'utilizzo dei biocarburanti in questo caso siano inalterate, oltre che ovviamente le emissioni diminuiscono del 90%. E poi stiamo pensando anche all'interno di questo protocollo, di dedicare delle iniziative ai nostri clienti attraverso la rete dei concessionari BMW in Italia. Quindi il rifornimento delle auto diesel BMW prima della consegna al cliente, piuttosto che campagne di comunicazione congiunte. E poi comunque la nostra relazione con Eni riflette il nostro approccio di apertura tecnologica. Quindi da una parte lavoriamo sugli HVO, ma dall'altra parte continuiamo a lavorare dal punto di vista dell'elettrificazione perché nel 2023 abbiamo iniziato un percorso con loro, anche con Plenitude dove abbiamo brandizzato alcune stazioni di ricarica e abbiamo dedicato delle offerte ai nostri clienti. All'interno di questo protocollo che stiamo ripensando, allargando e sottoscrivendo, includeremo anche la parte relativa elettrificazione. Quindi le due anime sono sempre presenti. Per noi l'obiettivo è la decarbonizzazione non è diventare fautori di una sola tecnologia.
E secondo lei cosa può fare di più l'Italia e l'Europa per facilitare la transizione verso una mobilità decarbonizzata?
Quello che può fare l'Europa è approcciare l'automotive senza dogmi, con molta pragmaticità e soprattutto un approccio basato sui dati. Quindi se i biocarburanti contribuiscono a ridurre del 90% le emissioni di CO2 sui motori diesel, i biocarburanti vanno assolutamente presi in considerazione. Come diciamo l'elettrificazione seguirà il suo percorso. Quindi non c'è una sola forma, non ci può essere una sola forma di tecnologia che porta alla mobilità sostenibile, ma c'è una pluralità di tecnologie che possono poi portare all'obiettivo che è quello di decarbonizzare.
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