03 Giugno 2025
Marco Troncone, Amministratore Delegato di Aeroporti di Roma, in occasione della presentazione del progetto Pioneer in collaborazione con Enel, è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.
"È un progetto iconico per noi, perché in esso convergono molti degli assi della nostra strategia. Innanzitutto, il focus sulla sostenibilità ambientale e, in primis, l’obiettivo della decarbonizzazione, che vediamo ormai davvero all’orizzonte entro il 2030. Questa sarà un’infrastruttura a emissioni nette zero, anche grazie a questo impianto.
Qui converge anche il nostro impegno per l’innovazione tecnologica, su cui stiamo investendo moltissimo attraverso il nostro modello di open innovation. In questo caso, abbiamo una componente di grande innovazione tecnologica che rende fattibile e sostenibile anche dal punto di vista economico una funzionalità di storage, cioè di accumulo, che oggi rappresenta ancora una tecnologia accessoria rispetto alla produzione da rinnovabili.
Inoltre, il progetto rappresenta la nostra capacità di fare sistema. La transizione ambientale è un percorso impervio, duro, in salita, molto oneroso e complesso. È fondamentale coinvolgere le migliori eccellenze del Paese e anche europee, quando necessario. Questo progetto lo abbiamo infatti sviluppato con Enel, che è il nostro campione nazionale per la transizione elettrica, e con Fraunhofer, uno dei più importanti centri di ricerca europei. Abbiamo quindi messo a sistema e fatto collaborare alcune delle menti migliori, italiane ed europee, proprio per affrontare questo complesso percorso di transizione ambientale, che stiamo seguendo con grande determinazione."
"Beneficerà di questa energia tutto l’aeroporto. Il sistema di accumulo è integrato in modo completo con la nostra Solar Farm, quindi sarà in grado di accumulare l’energia prodotta dal nostro impianto di generazione rinnovabile che oggi è il più grande a livello europeo e che sarà presto seguito da ulteriore capacità rinnovabile, fino a triplicare quella attuale. Questa energia sarà utilizzata per alimentare l’intero aeroporto, specialmente durante le ore notturne, quando l’impianto fotovoltaico ovviamente non produce.
Questo impianto utilizza batterie di derivazione automobilistica che hanno concluso il loro primo ciclo di vita. Anche se non sono più adatte alla mobilità, hanno ancora una capacità prestazionale residua pienamente utilizzabile in questo contesto, e potranno operare in questo asset per almeno altri dieci anni. Al momento, le batterie provengono da tre grandi case automobilistiche. Ma questa capacità di accumulo non è ancora sufficiente, con l’enorme crescita della produzione fotovoltaica che prevediamo, sarà necessario un aumento della capacità di accumulo.
Tuttavia, oggi come oggi, i sistemi di accumulo, non innovativi come questo, non sono ancora pienamente competitivi sul mercato. Stiamo aspettando che l’innovazione tecnologica faccia scendere i costi a livelli sostenibili. In alternativa, la nostra Solar Farm continuerà a lavorare in sinergia con la nostra capacità di generazione tradizionale, che oggi è alimentata a metano, ma che entro il 2030 sarà convertita a biometano."
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