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Capasa (Camera Nazionale della Moda Italiana): ""Il Made in Italy rappresenta eccellenza, creatività e cultura, con un forte impatto sul PIL; incertezza causa dazi"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Carlo Capasa, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana: "L’interesse per il design e la manifattura italiana è alto, come dimostrato dall’ammirazione ricevuta nei contesti internazionali"

28 Maggio 2025

Carlo Capasa, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, in occasione dell'evento "Il Made in Italy Altagamma e i mercati internazionali" è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.

Cosa rappresenta il Made in Italy nel contesto dell'economia globale?

"L'eccellenza, i valori italiani che sono quelli della creatività e dell'efficienza coniugati e poi rappresentano una bella parte del PIL perché non dimentichiamo che contribuisce in numeri a due cifre al PIL italiano. Quindi direi che tutto l'insieme dell'eccellenza forse è la l'ambasciatore più forte più alto del Made in Italy nel mondo."

E come affrontano i brand italiani la concorrenza internazionale?

"Affidandosi alla qualità e al grande artigianato che è unico al mondo. Noi abbiamo una filiera artigiana unica al mondo, io parlo per la moda perché ovviamente mi occupo di quello, ma anche nel food, nella cantieristica nell'accoglienza; quindi abbiamo una filiera unica al mondo e proprio grazie a questa filiera noi riusciamo a essere apprezzati. Il Made in Italy credo che sia uno dei più importanti status in tutto in tutto il mondo. Io quando viaggio e quando sentono che rappresento la moda italiana c'è una grandissima ammirazione e attenzione. Per fortuna anche il business funziona molto bene: per quanto riguarda la moda, il 90% dei nostri prodotti vengono esportati all'Italia sull'alta gamma."

E invece in che modo le politiche commerciali e quindi l'introduzione anche dei nuovi dazi in questo periodo stanno influenzando le esportazioni? 

"E' un momento un po' complicato per cui c'è molta attenzione, c'è stato quasi un momento di euforia per cui hanno acquistato di più temendo i dazi che arrivavano. Quindi è un momento di incertezza e l'incertezza non fa bene all'Italia. E' stato convocato proprio dal governo un tavolo, poco tempo fa, all'uscita dei dazi, in cui siamo stati abbastanza rassicurati su la posizione appunto del Governo a fianco alle aziende per cercare, qualora questi dazi fossero confermati, il nostro Paese avrebbe fatto di tutto per minimizzare l'impatto. Ovviamente per un Paese manifatturiero come il nostro quello dei dazi è un tema centrale. Dobbiamo fare molta attenzione a non fare influenzare dai dazi quella grande capacità produttiva e distributiva che abbiamo. Ricordiamoci che poi da questo deriva la posizione di molte persone che ci lavorano: nella nostra industria sono tantissime persone. Solo nella moda, 600.000 nell'industria e 600.000 nell'indotto. Ecco, dobbiamo fare in modo che queste persone possono stare tranquille e quindi, in caso di dazi trovare le politiche corrispondenti per minimizzare gli impatti."

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