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Carli (Arte Generali Italia): “Il mercato dell’arte si sposta dove conviene fiscalmente; il clima è oggi una priorità per le assicurazioni”

Il Giornale d’Italia ha intervistato Italo Carli, Head of Arte Generali Italia: “In Italia il non assicurato è molto maggiore dell'assicurato; la consapevolezza dei valori e dei potenziali rischi stanno evolvendo in questi ultimi anni”

05 Aprile 2025

Italo Carli, Head of Arte Generali Italia, in occasione dell’evento “Tavola rotonda. Politiche culturali come strumento di sviluppo economico”, è stato intervistato da Il Giornale d’Italia

Che rapporto c’è oggi tra fiscalità e mercato dell’arte?

Il mercato dell'arte e la fiscalità sono in parte legati. Il mercato dell’arte dipende da mille fattori però inevitabilmente il fatto di avere un'imposizione fiscale differente in Paesi anche abbastanza importanti, così come anche all'interno della stessa Europa, implica che è un mercato che si sposta, quindi è un ecosistema, e vuol dire che ovviamente un cliente che ha l'opportunità di comprare la stessa opera a Parigi, dove c'è una tassazione del 5,5%, preferisce farlo lì piuttosto che in Italia, dove deve pagare il 22%.

Siccome stiamo parlando di oggetti mobili, c'è un impatto anche su tutto l'ecosistema perché implica il movimento dei collezionisti, quello del mondo che è legato a questo mercato (quindi galleristi, case d'asta etc) che, inevitabilmente, sono un pilastro importante dell’ecosistema”.

Che ruolo hanno le assicurazioni sulle opere d'arte in questo mercato?

Noi cerchiamo di capire come proteggere il cliente in caso di un danno. Quando questo si presenta dobbiamo mettere in condizione il cliente di avere le risorse economiche per poter prendere qualcosa di analogo, questo implica che ci sia un delta appunto”.

Quanti beni artistici assicurate attualmente in Italia e con quale valore complessivo stimato? Sta crescendo la domanda di coperture per l'arte?

Sono tantissimi oggetti, quindi i valori sono estremamente importanti, ma quello che le posso dire è che il non assicurato è molto più grande dell'assicurato, in particolare in Italia; c'è una serie di ragioni legate a questo aspetto qui. Non ultimo anche la consapevolezza dei valori e dei potenziali rischi che stanno decisamente evolvendo in questi ultimi anni”.

Avete registrato un incremento di richieste legate a danni ambientali o rischi geopolitici nel settore dell'arte?

Riguardo ai danni ambientali c’è sempre più consapevolezza e noi ne soffriamo anche molto di più l'effetto, nel senso che da un punto di vista assicurativo, oggi il cambiamento climatico è uno degli aspetti per cui dobbiamo porre maggiore attenzione.

Tra l'altro noi abbiamo partecipato anche a dei progetti europei per preparare le persone ad affrontare questi temi.

La prevenzione come sempre vale molto di più che non il tutto”.

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