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Piraina (Palazzo Reale): "Milano, patria del design, non poteva mancare al centenario dell'Art Déco, simbolo delle origini del design moderno"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Domenico Piraina: "I musei possono dare un contributo anche allo sviluppo della qualità e dell'offerta culturale che questa città è in grado di offrire"

27 Febbraio 2025

Domenico Piraina, Direttore di Palazzo Reale in occasione dell'inaugurazione della mostra "Il padiglione Reale della Stazione Centrale di Milano, Un capolavoro Art Déco" tenutosi a Palazzo Reale a Milano è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.

Oggi è stata inaugurata una nuova mostra a Palazzo Reale. Come è nata questa iniziativa e da cosa siete stati ispirati?

"Una città patria del design come Milano non poteva certamente mancare all'appuntamento del 2025 in cui ricorrono i 100 anni dell'Esposizione Universale di Parigi, dove si affermò lo stile Art Déco, stile che in Italia aveva avuto anche dei precedenti perché manufatti oggetti di stile Art Decò vennero addirittura mostrati nella prima Biennale di Monza del 1923. Quindi l'Italia rispetto a questo stile ha un suo primato. È uno stile che ci fa pensare quali erano le origini del design che conosciamo oggi, perché proprio in quell'epoca si manifestava questa attenzione all'oggetto quotidiano che si doveva caratterizzare sia per la sua bellezza, quindi per il versante estetico, ma sia anche per la praticità e per la funzionalità, che sono poi le due anime di quello che oggi noi chiamiamo design. Noi non potevamo mancare a questo appuntamento e non poteva mancare Palazzo Reale, perché forse pochi sanno che nel 1919 il Palazzo Reale di Milano divenne di proprietà del Comune di Milano perché il Re Vittorio Emanuele proprio in quell'anno dismise una serie di palazzi e di reggie, tra cui anche Palazzo Reale, che passarono allo Stato e poi lo Stato li diede ai Comuni. Tra le diverse ipotesi di utilizzo del Palazzo Reale vi era quello di destinarlo a sede del primo Museo del Mobile delle Arti Decorative, un progetto che era stato proposto da Guido Marangoni ma che non si realizzò. Grazie a questa mostra può essere ricordata anche questo pezzo di storia significativo di Palazzo Reale."

Parlando del 2025, avete già in programma altre mostre e altri eventi?

"Sì, certamente, abbiamo già un programma che realizziamo. Abbiamo aperto questo nuovo anno con una mostra bellissima dedicata a uno dei primissimi fotografi di moda, poi abbiamo proseguito con una mostra che consiglio di vedere su Felice Casorati, che peraltro, oltre a un grande successo di critica, sta riscuotendo un enorme gradimento da parte del pubblico. Ieri abbiamo inaugurato una mostra strepitosa dedicata a Leonor Fini, artista che per molti anni è stata dimenticata ma che a nostro modo di vedere merita di essere rivalorizzata. Questa sera inauguriamo la mossa sull'Art Decò, tra poco abbiamo due mostre di arte contemporanea, una che si chiama 'Da Cindy Sherman a Francesco Vezzoli', che riguarda una riflessione sul tema dell'identità. Verso la fine del mese di marzo, sempre in previsione della settimana dedicata all'arte contemporanea a Milano faremo una mostra di Nico Vascellari e poi proseguiremo nel corso del tempo fino a che poi a settembre inaugureremo una mostra un po' sulla stessa scia della mostra su Leonor Fini, e sarà una bellissima mostra su Leonora Carrington. Inoltre faremo qui a Palazzo Reale un altro momento di grande identità del Palazzo con una mostra dedicata ad Andrea Appiani."

Noi ci troviamo a Milano, una città molto nota per l'arte e per la cultura, come pensa che l'arte possa contribuire nello sviluppo di questo Paese?

"Io personalmente ho vissuto anche la stagione dell'Expo del 2015 che è stato un motore, un volano di sviluppo straordinario anche per quanto riguarda le affluenze turistiche. La nostra città in questi anni ha avuto un riscontro positivo da parte di tanti turisti che sono venuti e continuano per fortuna a venire a Milano, quindi noi abbiamo cercato di dare il nostro il nostro contributo. Io dico sempre che se la città va bene come sta andando bene la città di Milano, vanno bene anche i musei e viceversa, i musei possono dare un contributo anche allo sviluppo della qualità e dell'offerta culturale che questa città è in grado di offrire."

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