31 Gennaio 2025
Simone Demarchi, Amministratore Delegato di Axpo, in occasione dell'evento "La Ripartenza" di Nicola Porro ha dichiarato:
"Il problema riguarda domanda e offerta. Credo che molti qui abbiano studiato economia, io no, ma so che esistono sempre una domanda e un’offerta. Possiamo impostare il mix energetico che vogliamo, ma la realtà rimane. Non voglio annoiare, ma in Spagna l’energia costa poco non perché hanno il nucleare, ma perché dispongono di molti terminali LNG. La mia domanda è: perché in Europa, dopo tutto quello che abbiamo imparato in questi anni, non costruiamo terminali LNG? Nella mia regione, che ha avuto ottimi amministratori negli ultimi anni, si è deciso di non realizzare il terminale LNG di Vado. Eppure, come si diceva, non darebbe fastidio a nessuno. Ma non lo vogliamo. L’LNG ha sempre lo stesso problema: gli americani ci hanno guadagnato enormemente, sostituendo il gas russo. Attenzione, perché il gas oggi costa tanto? Dopo due inverni di guerra, il gas era a buon mercato perché l’inverno scorso è stato solo leggermente più freddo di quello precedente. Ma il rischio rimane: dalla Russia importavamo 150 miliardi di metri cubi di gas all’anno, oggi ne importiamo meno del 10%. Quel gas arriva quasi interamente dagli Stati Uniti, dove il costo è molto più alto. Ma il vero problema non è quello, perché il prezzo lo determina sempre la domanda, che è totalmente anelastica. Ognuno di noi vuole avere il frigorifero acceso, il condizionatore funzionante. Le industrie necessitano di energia e tutto il settore Big Tech ne consumerà sempre di più. Parlando di nucleare, Microsoft ha fatto ripartire Three Mile Island negli Stati Uniti perché l’IA avrà bisogno di enormi quantità di energia. Io non sono contro il nucleare né contro le rinnovabili. Mi adeguo e gestisco qualsiasi soluzione. Certo, ho dei dubbi: se non riusciamo nemmeno a costruire un inceneritore, come dice Bertolaso, qualche perplessità è legittima. Ma una cosa è certa: qualsiasi tecnologia nucleare venga adottata, non vedremo un abbassamento immediato del prezzo dell’energia. Essere corretti significa riconoscerlo. Lo stesso vale per le rinnovabili: è vero che hanno un costo variabile pari a zero, ma quanto paghiamo in bolletta per il Conto Energia uno, due, tre, quattro, cinque, sei? Personalmente, sono a favore del gas, ma non per un interesse personale. Non sono produttore di gas, anzi: in Svizzera produciamo rinnovabili e nucleare. Ma il gas è essenzialmente flessibile. Se l’Europa fosse stata abbastanza intelligente da capire che la crisi russa andava affrontata diversificando le fonti, avrebbe puntato sui terminali LNG. Sarebbe stato l’investimento migliore per ottenere flessibilità nella gestione dell’offerta. Certo, se la Cina riprende la crescita avremo un problema di gas, ma a quel punto avremo comunque un problema di costo dell’energia."
Che ne pensi dei tetti al prezzo?
"La mia domanda riguarda gli speculatori e, di conseguenza, il tetto al prezzo del gas. Oggi il gas è salito: colpa degli speculatori? Va bene, ma allora mi chiedo: perché quando il prezzo del gas era sceso a venti, questi speculatori non sono riusciti a farlo salire? Non capisco questa figura mitologica dello speculatore onnipotente. Concordo con Descalzi quando dice che le parole non hanno effetto. Se gli speculatori fossero davvero così potenti da determinare i prezzi a piacimento, perché quando il gas era a venti non l’hanno portato a settanta per guadagnare di più? E il problema del price cap? Se lo imponiamo, sai cosa succede? Il gas smette di arrivare. Va semplicemente dove lo pagano di più. I tetti al prezzo imposti in Europa oggi sono comunque legati al mercato asiatico. Possiamo fissare il prezzo che vogliamo, ma se l’Asia inizia ad acquistare a prezzi più alti, noi ne subiamo automaticamente le conseguenze."
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