15 Gennaio 2025
Carlo Messina, Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo e Emanuele Orsini, Presidente di Confindustria in occasione della conferenza per il rinnovo dell'accordo di collaborazione tra Intesa e Confindustria, hanno dichiarato:
"Il nostro obiettivo principale è far crescere l'Italia. Io devo dire la verità, alla fine quello che che vogliamo fare è consentire a questo Paese di continuare a mantenere una leadership europea che oggi abbiamo raggiunto per le difficoltà degli altri, ma anche perché in questo Paese abbiamo una stabilità di governo e credo che sia un fattore unico in Europa." commenta Messina "Quello che dobbiamo fare è cercare di aiutarli perché questo è il governo del Paese, va aiutato, dobbiamo dimostrare di poter fare delle cose concrete per accelerare la crescita. Solo attraverso la crescita riusciamo ad aumentare l'occupazione, ridurre le disuguaglianze e migliorare il rapporto debito PIL. Da questo punto di vista credo che quello che abbiamo indicato di destinazione di 200 miliardi di euro come Intesa Sanpaolo a supporto di questo accordo delle imprese che sono il fattore chiave del nostro Paese, rappresenti il PNRR di Intesa Sanpaolo a favore dell'Italia e credo che sia un ulteriore acceleratore della crescita, immaginare che raddoppi il PIL, e la situazione che abbiamo avuto nel 2024 al 2025 credo che sia un fattore da guardare in modo estremamente positivo. Per questo noi dobbiamo fare di tutto perché ciò accada, con il supporto di Intesa Sanpaolo, ovviamente a supporto di chi è il contributore principale alla crescita del nostro Paese."
Orsini prosegue dicendo: "Nei 122 incontri territoriali io penso di averne fatti 18 insieme a Stefano, quindi girando il territorio su 122 io credo che effettivamente l'accordo, quello siglato oggi per il 2028, prende in considerazione tutte le necessità. Per l'occasione abbiamo parlato effettivamente delle ZES, dell'accordo che comunque prevederà la parte della ZES da parte della coesione come innovazione, come ad esempio il sostegno alla transizione per quelle aziende che oggi magari sono in settori maturi, obbligati a trasformarsi per essere performanti. Penso a tre settori che dobbiamo mettere a terra il prima possibile, che deve essere semplificata, e noi stiamo cercando di semplificarli in ogni modo, ma ciò deriva dalla burocrazia europea. Condivido con Carlo quando dice che il 2024 è andato bene ma poteva andare meglio, però l'Italia oggi è 4º Paese al mondo, nonostante tutto quello che sta succedendo. Io credo che un accordo di 200 miliardi, quindi potenziato dal 150%, vuol dire grande fiducia verso l'industria. La via sono gli investimenti, perché questo Paese correva tantissimo sotto covid, quando abbiamo fatto un più 21% di investimenti nel 2021. Ha dimostrato effettivamente di essere un Paese che sapeva riconoscere quello che avrebbe potuto essere."
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