04 Dicembre 2024
Andrea Bombardi, Global Market Development Executive Vice President di RINA, in occasione dell'incontro "L’acqua: risorsa strategica", organizzato in occasione del Consiglio di indirizzo del Registro Italiano Navale in collaborazione con The European House - Ambrosetti, è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.
Quali sono le principali sfide per la transizione energetica?
"La transizione energetica è una sfida molto ampia dal punto di vista del significato. Deve risolvere il problema della sicurezza energetica, della sostenibilità dell'energia in termini di costi e anche la sostenibilità climatica quindi quella che è la decarbonizzazione. Far convergere questi tre elementi è una sfida articolata che deve essere guidata dalla pluralità delle tecnologie a disposizione."
Qual è il ruolo dell'energia nucleare in questa transizione?
"L'energia nucleare è una energia sicuramente decarbonizzata, è un'energia che ha la caratteristica di essere una baseload quindi di poter sostituire quell'energia che oggi noi produciamo principalmente con con il gas quindi centrali che funzionano 24 ore su 24. Il nucleare ha una tecnologia innovativa che è quella degli Small modular reactor qui di reattori modulari fatti in fabbrica, quindi con una differente concezione dal punto di vista dell'impianto che sono in fase di studio, soprattutto quando andiamo verso quelli che vengono chiamati Advanced Modular reactor e al punto di vista del nucleare dobbiamo considerare anche la fusione come un elemento importante. Fa da comune denominatore del mondo del nucleare il fatto che al di là dell'aspetto di avere l'energia pulita questa sia una grande opportunità di business per il nostro Paese perché la filiera sul nucleare è molto attiva ed è una filiera che può giocare la sua partita non solo per una tecnologia nazionale ma anche per tutti i progetti che sono in fase di sviluppo in Europa e in tutto il resto del mondo."
L'energia nucleare si può integrare con le fonti rinnovabili per creare quindi un mix energetico sostenibile?
"Assolutamente sì. Le due energie hanno delle caratteristiche completamente diverse, perché l'energia nucleare è un'energia che ha la possibilità di lavorare 24 ore su 24, garantendo un carico di base per la nostra rete elettrica e quindi aiuta anche quella che è la stabilizzazione della rete elettrica mentre le rinnovabili per loro natura sono soggette a quello che è l'irraggiamento o l'effetto del vento e quindi questa integrazione si può assolutamente avere utilizzando anche l'elemento della digitalizzazione come la capacità di gestire il rapporto tra la produzione di energia lo stoccaggio dell'energia e la trasmissione distribuzione di energia quindi con una grid molto più intelligente che possa permettere di andare a rielaborare quella che è la produzione di energia sulla base dei consumi del momento. Inoltre, nel momento in cui c'è meno richiesta con gli impianti nucleari, ad esempio, si può fare idrogeno. Quindi si può produrre energia per fare idrogeno, che serve comunque per tutta quell'industria petrolchimica e chimica che ha l'idrogeno come uno dei componenti di base proprio dei processi."
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