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Salerno (RINA): "Inefficienza dei bacini idrici a causa di tempistiche lunghe di costruzione, detriti e interramento, necessari per raccogliere acqua piovana"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Ugo Salerno, Presidente Esecutivo RINA: "Supportiamo con controllo e manutenzione, anche attraverso la digitalizzazione, le reti idriche che in media perdono il 40/42% di acqua, inoltre lavoriamo sui sistemi di depurazione"

04 Dicembre 2024

Ugo Salerno, Presidente Esecutivo RINA, in occasione dell'incontro "L’acqua: risorsa strategica", organizzato in occasione del Consiglio di indirizzo del Registro Italiano Navale in collaborazione con The European House - Ambrosetti, è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.

Quali sono le principali cause dell'inefficienza o della carenza di bacini idrici in Italia?

"Le principali cause della carenza e dell'inefficienza sono date dal fatto che questi bacini si stanno interrando e i detriti che ci sono ovviamente ne limitano la capacità e parliamo di percentuali importanti, di svariate decine di percento di riduzione di capacità. Altro problema è che per costruire un bacino c'è bisogno di pratiche estremamente complesse ed estremamente lunghe. Un mio caro amico siciliano mi raccontava che avevano definito tutti gli standard e tutte le autorizzazioni di un bacino nelle Madonie e poi è stato bloccato perché pare che desse fastidio a una razza di coleotteri. Allora è tutto molto complesso ma di bacini abbiamo bisogno perché altrimenti non raccogliamo l'acqua piovana."

Quindi quali potrebbero essere effettivamente le soluzioni per risolvere queste problematiche?

"Le soluzioni sono sempre le stesse, cioè avere un percorso preferenziale considerando che la costruzione di bacini è una questione necessaria ed emergenziale e che quindi ha bisogno di corsie di emergenza che consentano di avere dei tempi completamente diversi."

Qual è il ruolo di RINA nel promuovere una gestione sostenibile delle risorse idriche come asset strategico per lo sviluppo economico e sociale?

"RINA ha tante competenze che possono essere messe al servizio di questa attività, in particolare tutto quello che riguarda la digitalizzazione e quindi il controllo e la manutenzione predittiva delle reti idriche che sono uno dei punti deboli perché le reti idriche perdono in media il 40/42% dell'acqua; in Sicilia ci sono delle aree in cui se ne perde il 62% quindi questo è uno dei punti. Poi ovviamente possiamo essere coinvolti in tutta l'analisi di fattibilità di costruzione di nuovi bacini e nel project management per poi costruirli. Abbiamo tante competenze che possono essere messe a disposizione questi sono solo degli esempi."

Quindi come supportate queste tecnologie i progetti che puntano a preservare l'acqua e migliorarne la distribuzione?

"Ad esempio quella che può essere l'analisi delle reti idriche che sono uno dei punti deboli particolari, poi  lavoriamo anche su sistemi di depurazione per utilizzare l'acqua già depurata per scopi anche più elevati. Insomma abbiamo competenze anche nei sistemi di depurazione che sono un altro punto importante della della catena dell'acqua."

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