03 Dicembre 2024
Renata Cristina Mazzantini, Direttrice della Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, in occasione della presentazione della mostra "L'alba dell'autostrada del Sole", è stata intervistata da Il Giornale d'Italia.
"L'alba dell'Autostrada del Sole" è una mostra particolare dedicata all'autostrada. Da cosa nasce questa idea di partecipare a questo progetto e come ci può descrivere questa mostra?
"La mostra si inserisce all'interno di un'altra mostra che è quella del tempo del Futurismo, che è una mostra, che celebra la nascita di questo movimento di grande avanguardia internazionale agli inizi del Novecento. Per una serie di coincidenze strane, quest'anno si festeggiano anche i 100 anni delle autostrade e i 60 anni dell'Autostrada del Sole. Siccome la mostra sul futurismo è impostata soprattutto sul rapporto tra arte e tecnologia, per far capire come il progresso, quindi la tecnologia di allora, annullasse lo spazio e il tempo, come diceva Marinetti, e quindi portasse anche gli artisti a vedere il mondo in modo diverso. Che che cos'è che annulla lo spazio? la velocità degli automezzi e anche le infrastrutture che permettono di ridurre le distanze e i tempi di percorrenza. Quindi in questo senso l'autostrada ha partecipato al grande sviluppo del Paese, al cambiamento e alla modernizzazione del Paese che era proprio quello che il futurismo voleva e cercava di promuovere. La mostra si inserisce a completamento di questo percorso in linea con quello che è il tema che si voleva proporre."
Qual è il legame tra l'arte e l'evoluzione infrastrutturale italiana e se prevedete altri progetti per approfondire questo rapporto
"Io sono architetto di formazione quindi per me l'architettura e anche le grandi infrastrutture che sì sono ingegneristiche ma hanno anche un rapporto stretto con il paesaggio sono e possono essere una forma d'arte. In questo senso le grandi infrastrutture hanno rappresentato effettivamente anche talvolta un processo di sviluppo proprio del territorio. Non prevediamo al momento di fare ulteriori mostre o iniziative in tal senso ma perché no."
Ad oggi qual è la situazione della cultura in Italia e come si potrebbe incrementare la valorizzazione del panorama culturale italiano?
"Le grandi mostre, come quella che è adesso in corso allo GNAM di Roma, hanno una cassa di risonanza importante e davvero aiutano a far percepire l'arte italiana come internazionale. Non solo perché la mostra ha moltissimi capolavori, moltissime opere, oltre 500 sono gli oggetti esposti e quindi senz'altro avrà un richiamo nazionale anche internazionale ma anche perché hanno dietro un lavoro di ricerca e di puntualizzazione di quella che è stata una grande avanguardia italiana appunto come quella del futurismo, che senz'altro permette di esportarla meglio anche all'estero. È importante che l'Italia difenda i suoi movimenti e i suoi artisti e ho sempre cercato di fare una politica che aiutasse davvero gli artisti italiani e i movimenti italiani più o meno storici, chiaramente anche quelli contemporanei vanno sostenuti molto e credo che in questo le istituzioni pubbliche possano fare molto."
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