03 Dicembre 2024
Lucia Borgonzoni, Sottosegretario alla Cultura con delega alla Fotografia, in occasione della presentazione della mostra "L'alba dell'autostrada del Sole", ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"Era importante raccontare l'autostrada del Sole, perché l'autostrada del Sole è tante cose. È un'opera artistica, basti ricordare come già come una parte dei disegni dei progetti furono esposti al MoMA prima che venisse di fatto inaugurata l'autostrada. È un'opera che ha unito il Paese. È un'opera che racconta il costume. Non a caso qua noi abbiamo esposto anche immagini di film che raccontano l'autostrada del Sole. Abbiamo architetture nuove che si creano attorno, pensiamo a tutti gli autogrill, perché di fatto, se è vero che non è la prima autostrada italiana, perché c'è quella dei laghi è la prima lunga autostrada italiana. È un'opera che vede un ponte in cemento armato compattato che il più lungo d'Europa in quel momento, nel progetto di 8 anni viene finita tre mesi prima addirittura durante il boom economico per cui racconta le aziende medio piccole grandi del nostro del nostro Paese. È un un'opera che di fatto è ancora viva, un'opera che ci racconta e che è bello raccontare come poi hanno detto i fotografi che l'hanno reinterpretata in chiave più moderna. Magari uno appena pensa autostrada pensa una cosa un po fredda, distaccata, però se ci soffermiamo anche nei nostri ricordi, tutti noi abbiamo un ricordo. E' partita quando ad esempio le persone che dal Sud andavano a vivere al Nord ci mettevano 24 ore senza fermarsi con l'auto. Invece attraverso l'autostrada è cambiato tutto, potevano tornare dei parenti molto più spesso, diventa il ricordo di molti di noi da bambini quando andavamo in vacanza e soprattutto il saper fare italiano di cui dovremmo andare un pochino più orgogliosi perché ogni tanto ce lo dimentichiamo. Anche questa è stata un'opera che quando è partita non tutti erano convinti che arrivasse alla fine e invece è un'opera che ci ha fatto in qualche modo invidiare da tutto il mondo perché tutto il mondo in quel momento ci guardava e noi abbiamo fatto vedere la grandezza delle nostre aziende."
Iniziative di questo tipo possono valorizzare il patrimonio culturale italiano. Come lo descriverebbe ad oggi? Com'è la situazione della cultura in Italia?
"Sicuramente la valorizzazione del nostro patrimonio è un tema su cui lavoriamo tantissimo; in questo caso specifico nasce dalla valorizzazione dell'Archivio Luce. Gli archivi sono un po come l'autostrada che noi raccontiamo qua ora, si pensa sia una cosa morta che riguarda il passato, in realtà sono luoghi vivi da far vivere. L'autostrada ovviamente vive ogni giorno con la gente che ci transita e che ci lavora. Gli archivi invece, riportati in chiave di reinterpretazione anche attraverso artisti contemporanei, ci fanno ricordare delle parti del nostro Paese e un passato che ogni tanto dimentichiamo. Per cui è importante valorizzare sia il bene materiale che immateriale. Non a caso anche su questo stiamo lavorando profondamente e sta diventando piano piano quello di quello che è la memoria comune un valore su cui investire sempre di più. Perché senza la memoria del passato, senza quelle radici profonde è difficile guardare il futuro. Questa mostra è un esempio di un passato con radici molto profonde proiettato verso il futuro."
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