24 Ottobre 2024
Il Giornale d'Italia ha intervistato Francesco Leone, storico dell'arte, con Fernando Mazzocca curatore della mostra inaugurata oggi nella sede di Napoli di Gallerie d'Italia di Intesa Sanpaolo, in via Toledo, dedicata a "Sir William e Lady Hamilton", protagonisti straordinari della cultura napoletana nel '700.
Lady Emma è stata una donna leggendaria perché è stata una donna libera, emancipata, una donna molto contemporanea, attuale, che ha avuto un percorso leggendario, con un'infanzia e una giovinezza piuttosto difficili in anni a Londra, in cui era diventata madre giovanissima, fino a conoscere il nipote di William Hamilton, Charles Greville, con cui intrattenne una lunga relazione sentimentale.
Il suo ingresso a Napoli si deve proprio a Grevilel che, dovendosi sposare, chiese allo zio di farsi carico di questa donna a cui era molto legato. Quando lei arriva tutti si innamorano, compreso Hamilton che poco pochi anni dopo, nel 1791, la sposa a Napoli.
Emma ha avuto un impatto straordinario sia sulla Corte, per il suo rapporto molto privilegiato con la regina Maria Carolina, ma anche sul contesto cosmopolita e internazionale che in quella Napoli, allora capitale artistica, culturale e di scienze. Tra questo grande pubblico internazionale che girava, che veniva a visitare la città, divennero celebri le sue attitudes, cioè esibizioni (un misto di danza, prosa e recitazione) che si facevano in casa Hamilton, a Palazzo Sessa, sulla collina di Pizzofalcone, in cui lei, vestita alla greca, muovendo continuamente degli scialli, si atteggiava come le eroine del mito, come quelle figure che erano raffigurate sui celebri vasi greci che il marito William aveva collezionato, amato e poi venduto al British Museum".
"Il ruolo di Emma fu importante anche negli ultimi anni prima dell'invasione francese a Napoli: in quegli anni il rapporto con la regina Maria Carolina si fece ancora più stretto, ma intanto era entrato nella sua vita il suo vero grande amore, l'ammiraglio Orazio Nelson, con il quale intrattenne una intensa relazione sentimentale e dal quale ebbe anche una figlia, Orazia Nelson, che visse assieme a William e all'ammiraglio nei loro ultimi anni di vita".
"La mostra è ricca di grandi capolavori dei grandi nomi della storia dell'arte: il paesaggista Giovanni Battista Ruggeri che è rappresentato con un incredibile numero di opere; i dipinti di George Romney, di Zoffany, di Joshua Reynolds, ma se dovessi accendere un riflettore su un'opera in particolare, consiglierei di non perdere il monumentale gruppo in biscuit, in porcellana biscottata, in terraglia, realizzato qui a Napoli della Real Fabbrica Ferdinandea, su modelli del celebre Filippo Tagliolini: un gruppo in cui è raffigurata tutta la famiglia reale. È un dono che Ferdinando IV manda al padre re Carlo III di Spagna. È un biscuit ricco, complesso, in cui in chiave dinastica è rappresentata tutta la famiglia reale, un prestito che arriva dal Museo Archeologico di Madrid, un'opera davvero unica che vale davvero la pena di ammirare".
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