12 Luglio 2024
Il Giornale d'Italia ha intervistato Luigi Cantamessa, amministratore delegato di FS Treni turistici italiani e direttore generale della Fondazione FS, a margine della prima giornata de "La ripartenza. Liberi di pensare", l'evento ideato da Nicola Porro nei tempi bui del lockdown per affrontare i grandi temi dell'economia, della politica e della cultura italiana coinvolgendo i maggiori players del nostro Paese.
"Il nuovo e crescente fenomeno del turismo ferroviario non è altro che la ricaduta di quel fenomeno enorme che l'Italia deve governare: il turismo.
Di turismo si vive, ma ci si può anche fare male. Voglio dire che è necessario riconnettere tutto il Paese. Le aree interne, che nulla hanno da invidiare ai grandi centri di Firenze, Venezia e Roma, come si possono raggiungere? Con quella rete ferroviaria tradizionale che ereditiamo dall'Ottocento e da tutto il Novecento, che arriva in ogni valle, che arriva in ogni borgo e che deve essere connessa con i grandi centri: perché 500 persone che partono da Venezia e arrivano in un piccolo borgo del Cadore sollevano Venezia, dopo averla vista, e fanno rivivere il piccolo borgo del Cadore. L'esempio che ho fatto può essere ripetuto in tutte le parti d'Italia".
"Partiamo il 18 luglio, siamo a Bari, con il nuovo 'Espresso Salento': poche corse, perché siamo giovani con il turismo ferroviario, ma ci amplieremo molto già dall'anno prossimo.
L'Espresso Salento parte alle 21 da Roma, si cena in vagone ristorante passando sotto l'abbazia di Montecassino. Ci si ricovera come una volta nel proprio singolo scompartimento - vagone letto per coppie, single o per le famiglie. Nelle cuccette ci si addormenta e alla mattina ci si serve la colazione e si scende per le meraviglie delle località tra Lecce, Bari e Brindisi, terminando la corsa a Lecce".
"Cosa è di diverso rispetto a un trasporto? Che è un'esperienza! In composizione c'è il grande vagone bagagliaio dove lasciare gli oggetti ingombranti, come i bauli, oppure le tavole da surf, quelle che oggi sui treni normali sono un po' difficili da portare con noi. Come facevano i nostri nonni, noi torniamo al bel viaggiare.
Sui treni turistici si sta 1 ora in più, forse anche due, ma vi garantisco che è compensata dall'atmosfera, dal sorriso dei conduttori dei vagoni letto, dalla maestria dei nostri camerieri nel servire la pastasciutta espressa tra il tam tam dei binari. Questa è l'atmosfera che vendiamo e questa è la cosa più bella, più autenticamente italiana e davvero sostenibile".
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia