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Goitini (BNL - BNP Paribas): "Destinati all'irrilevanza se non riusciamo ad aprirci all'Europa, e l'irrilevanza va a braccetto con la sudditanza"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Elena Goitini, amministratore delegato di BNL e Responsabile del Gruppo BNP Paribas in Italia a margine della tappa napoletana del Road Show su PNRR e circular economy per lo sviluppo sostenibile

10 Luglio 2024

Il Giornale d'Italia ha intervistato Elena Goitini, amministratore delegato di BNL e responsabile del Gruppo BNP Paribas in Italia a margine della tappa napoletana del Road Show su PNRR e circular economy per lo sviluppo sostenibile, organizzata presso la sede di Unindustria.

Di cosa ha bisogno dalle banche il Mezzogiorno per decollare, e decollare come

"Il Mezzogiorno ha bisogno di una capacità maggiore di fare sistema: è questa la prima condizione. Quando si parla di sistema si parla di istituzioni, si parla di accademia e si parla di struttura imprenditoriale. 

Come seconda cosa ha bisogno di una narrazione diversa. Lo dico come milanese nata e cresciuta al Nord che però ha avuto la fortuna di lavorare su questo territorio: dobbiamo imparare a raccontare il Sud in maniera diversa, partendo dai dati. E i dati raccontano di un Sud che nel 2023 è cresciuto di più della media italiana. I numeri raccontano questa storia. Come è riuscito a farlo, oggettivamente fa la differenza: quindi dobbiamo appropriarci di questa narrazione.

Per terza cosa ha bisogno di una  - diciamo - capacità di coagulare il consenso su una serie di investimenti che oggettivamente devono accelerare la capacità di colmare un gap che ancora esiste. Perché, se è vero che c'è la capacità di crescere più velocemente, c'è anche però un insieme di debolezze strutturali che continuano a rimanere tali. Quindi è importante la capacità di coagulare il consenso affinché questo gap venga colmato più in fretta". 

Si è sempre evidenziato un costo del credito più alto nel Mezzogiorno: come si pone il vostro istituto

"Se guardiamo i numeri ancora una volta, non è che c'è un costo del credito più alto, perché il costo del credito è legato al rating delle imprese o delle famiglie nella misura in cui parliamo di esposizione individuale: quindi è la controparte che determina il costo del credito.

Dal mio punto di vista, quando esistono progetti di sviluppo interessanti e la controparte è una controparte solida, questo tipo di differenza non esiste.

Quello che dobbiamo fare è fare in modo di aumentare il numero di controparti e soprattutto del numero di progetti che oggettivamente parlano di futuro.

L'incontro di oggi ha proprio come obiettivo questo: aumentare la velocità nel costruire quel ponte tra territorio e futuro. La banca in questo cosa può fare? Può accompagnare: lo può fare in maniera più efficace rispetto al passato attraverso la capacità di accompagnamento davvero in termini di economia reale, non semplicemente guardando alla parte finanziaria ma lavorando sulla parte di economia reale.

Forte del confronto che ho avuto con un gruppo di imprenditori nella giornata di ieri, imprenditori che questo territorio lo conoscono e lo vivono e che traducono quel potenziale che la Campania esprime in termini molto concreti attraverso un made in Italy che ci viene invidiato anche al di fuori dei confini nazionali, penso che la direzione sia quella giusta. La questione è che dobbiamo accelerare e l'accelerazione passa attraverso la capacità di riuscire a fare di più squadra, anche tra imprenditori stessi, per guadagnare quella scala che oggettivamente in alcuni settori fa e continuerà a fare la differenza". 

C'è un plafond per il Mezzogiorno da parte del vostro istituto, che tipo di investimenti o iniziative

"A me non piace la dichiarazione a plafond. Lo dico in maniera molto, molto sincera. BNL BNP Paribas è una banca che è fortemente radicata sul territorio. Noi come BNP Paribas in Italia oltre 16.000 colleghi e serviamo più di 6 milioni di clienti. Lo facciamo mettendo progetti di supporto all'economia reale al centro del nostro agire. E quindi dove c'è il progetto interessante, noi ci siamo.

Da questo punto di vista, guardiamo ai settori, alle trasformazioni che questi settori stanno avendo. È chiaro che quello che è successo negli ultimi quattro anni ha cambiato i connotati all'arena competitiva in moltissimi dei settori, anche molti dei quali presenti qua, nel Mezzogiorno. E cambiando i connotati sono cambiate le priorità e deve necessariamente cambiare anche la capacità di accompagnare queste priorità: questo vale al Sud come vale al Centro come vale al Nord.

Quello che mettiamo al servizio del territorio italiano nel suo complesso sono due cose: la prima è il fatto di essere fortemente radicati sul territorio e la nostra presenza qua oggi ne è una testimonianza, ma soprattutto il fatto che abbiamo un pezzo di cuore e di testa in Europa e questo fa la differenza, perché l'accesso a piattaforme globali farà sempre di più la differenza in ragione delle transizioni: parliamo tanto di transizione energetica,  tanto di transizione digitale, pochissimo di transizione demografica.

Noi abbiamo la necessità di riflettere che siamo destinati all'irrilevanza se non riusciamo ad aprirci all'Europa. E l'irrilevanza va a braccetto con la sudditanza.

Non ci piace essere sudditi, quindi secondo me il Sud, come l'Italia intera, deve parlare sempre di più europeo.

BNL - BNP Paribas, forte di un radicamento importante sul territorio italiano, ma con un pezzo di testa e di cuore in Europa, secondo me è un compagno di quelli giusti oggi".

"La necessità di fare la differenza"

"Gli investimenti ci sono. Dire che questi investimenti hanno già una correlazione diretta importante con la crescita, ancora no, secondo me.

È chiaro che la porteranno. È appena stata approvata recentemente la 5ª tranche. Se vado a vedere alcuni risultati che sono indirettamente connessi agli investimenti che si stanno facendo,qualcosa iniziamo a vedere. Faccio un esempio sulla Missione 6, tutto ciò a supporto dell'economia circolare, comunque a supporto della sostenibilità: vediamo ad esempio che la Campania si posiziona al terzo posto. La produzione di energia eolica per il 16% arriva da questo territorio.

Ecco, sono tutti segnali che indirettamente mostrano che c'è una correlazione. Quanto questo possa aumentare è frutto della velocità che dobbiamo avere nel fare in modo che i fondi che vengono stanziati vengano effettivamente utilizzati e si vada oltre quella burocrazia, quella lentezza, che oggettivamente rende così complesso passare da un'idea, da un'intuizione molto valida, ad un piano d'azione e alla sua esecuzione".

"Time to yes, time to cash"

"Ognuno deve fare il suo pezzo e tutti dobbiamo fare più sistema. Ognuno può partire da quello che deve fare in meglio e più in fretta. La banca cosa può fare? Lo dico in inglese: time to yes & time to cash, ovvero la capacità di dire sì o la capacità di dare una risposta, perché anche i no sono una risposta, però farlo nei tempi giusti secondo me fa la differenza.

Questa capacità di riuscire ad accelerare da parte nostra nell'essere a fianco degli imprenditori, a fianco di queste idee, nel tradurle in piani concreti che di fatto abbiano poi un impatto sul territorio, fa la differenza.

L'istituzione deve fare la sua parte. L'Accademia deve fare la sua parte: abbiamo bisogno di investire tantissimo sul capitale umano.

Guardavo: l'11% dei centri di eccellenza secondo quella che è la classifica MIUR è su questo territorio. Capacità però non solo di svilupparli ma anche di trattenerli. Parlo avendoci vissuto: dobbiamo davvero creare un ecosistema che di fatto sia vitale nel trattenere anche capitale umano qualificato su questo territorio, perché questo può fare davvero la differenza".

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