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Fabbri (Gruppo Hera): "Presentato il Patto del Buon Lavoro con le Organizzazioni Sindacali; 4,5 mld di investimenti per un futuro sostenibile e inclusivo"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Cristian Fabbri Presidente Esecutivo del Gruppo Hera: "Sicurezza pilastro principale, indicatori di incidentalità del 40% inferiori alla media del settore"

04 Luglio 2024

Cristian Fabbri, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera, in occasione della presentazione e della firma del Patto del Buon Lavoro insieme alle Organizzazioni Sindacali, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia

"Hera è sempre stata all'avanguardia sulle tematiche del lavoro e con questo patto del buon lavoro, costruito con un'intensa attività con le Organizzazioni Sindacali, vogliamo fare un ulteriore passo avanti mantenendo questa linea di innovazione. Il nostro obiettivo è definire una linea di sviluppo che tenga conto delle nuove sfide del mondo del lavoro, in particolare la transizione ecologica e digitale. Vogliamo creare un circolo virtuoso che consideri lo sviluppo professionale, la produttività e il benessere delle persone, sia come individui sia come lavoratori, a 360 gradi. Il tema della sicurezza, che è un diritto inalienabile dei lavoratori e l'elemento base di progettazione di qualsiasi attività d'impresa. Per noi è sempre stato importante. I nostri indicatori di incidentalità sono del 40% inferiori alla media del settore, ma vogliamo continuare ad essere all'avanguardia con progetti innovativi. Questo patto definisce le linee guida strategiche e le progettualità operative per affrontare e definire un ponte verso il futuro. Riguarda un nuovo modello di lavoro per un'impresa sostenibile come la nostra, con uno sviluppo previsto in una logica di sostenibilità, in cui tutti gli stakeholder, lavoratori, azionisti e territorio contribuiscono a creare valore per l'azienda e ne traggono beneficio".

Possiamo dire che questo Patto è un unicum in Italia?

"Sicuramente questo patto rappresenta un elemento innovativo per noi, sia per i contenuti inseriti che per le modalità con cui è stato costruito. Ad esempio, per la prima volta in un accordo con le Organizzazioni Sindacali, è stato inserito il 'purpose aziendale', ovvero lo scopo dell'azienda. Per noi, l'obiettivo di fare impresa è creare valore sostenibile nel tempo attraverso la crescita sostenibile dei nostri territori. Questo elemento fondante orienta anche le politiche di sviluppo del personale. Il premio di retribuzione del personale, ad esempio, è legato allo sviluppo sostenibile, quindi al valore creato attraverso attività sostenibili. Questo è un elemento sicuramente innovativo, così come l'attenzione all'equilibrio sociale, alla tutela delle diversità e all'uso del linguaggio inclusivo. Oggi spesso c'è il problema di come scrivere senza fare distinzioni di genere. Ecco, questo è il primo accordo sindacale scritto con attenzione al linguaggio inclusivo. Quindi, ci sono diversi elementi di innovazione. Ma ciò che più ci interessa è il fatto che questo patto sia stato definito insieme alle organizzazioni sindacali per garantire il futuro sviluppo di questa azienda, come abbiamo sempre fatto in passato. Le persone che lavorano in questa azienda sono la colonna portante, e l'attenzione a un modello già oggi innovativo è stata costruita negli anni con propositività e in costante allineamento con le Organizzazioni Sindacali. Queste rappresentano i lavoratori e costituiscono un modo per portare contributi e stimoli per innovare e creare soluzioni sempre più adeguate alla realtà che dobbiamo affrontare".

Quali sono i principali obiettivi per il futuro per quanto riguarda la sostenibilità? Quali sono le previsioni?

"All'inizio dell'anno, abbiamo definito un piano industriale con investimenti complessivi di 4 miliardi e mezzo. Il 70% di questi investimenti è destinato a promuovere lo sviluppo sostenibile dell'azienda. Cosa significa? Che questi investimenti soddisfano undici dei diciassette obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dalle Nazioni Unite. Questo comporterà tutta la crescita del margine operativo lordo che avremo da qui al 2027, anno di termine del piano, sarà sostenuta da investimenti e iniziative che, oltre a generare valore economico, contribuiranno a creare valore per il territorio in termini di sostenibilità. Per darvi qualche numero, investiremo 60 milioni di euro in formazione nei prossimi quattro anni, un terzo dei quali sarà dedicato alla sicurezza. Inoltre, abbiamo previsto un piano di assunzione di 2.600 persone nei prossimi quattro anni. Questo patto tocca numerose tematiche, ma soprattutto mira a portare avanti un percorso di sviluppo del lavoro che è sempre stato innovativo in questa azienda. Questa innovazione ci consente di lavorare con qualità e di affrontare i nuovi cambiamenti, permettendoci di raggiungere obiettivi di crescita sostenibile. In un circolo virtuoso, più cresciamo, più siamo in grado di produrre sostenibilità e soddisfare gli obiettivi definiti dalle Nazioni Unite, indirizzandoci verso undici dei diciassette obiettivi per lo sviluppo sostenibile di questo territorio".

Il Patto del Buon Lavoro può fare da "apri pista" per aziende strutturate come la vostra, per dare anche l'esempio di come si può fare impresa?

"Noi guardiamo sempre a ciò che vogliamo realizzare: il nostro obiettivo è sviluppare innovazione funzionale ai nostri traguardi. I nostri obiettivi includono la transizione giusta, una transizione che non lasci indietro nessuno e che permetta a tutti di contribuire a una crescita sostenibile, traendo beneficio da essa. Oggi parliamo delle progettualità dei lavoratori, mentre sei mesi fa abbiamo presentato il nostro piano industriale. Vogliamo fare in modo che questa azienda cresca. Se il livello di innovazione risulta essere elevato, ben venga, ma non è il nostro principale obiettivo quando sviluppiamo le iniziative. Per noi, l'obiettivo è adeguare l'azienda alle necessità per affrontare le sfide del futuro".

Riguardo sostenibilità e innovazione, avete introdotto l'uso dell'intelligenza artificiale? Se sì in quali ambiti?

"Noi utilizziamo strumenti di intelligenza artificiale, in particolare il 'machine learning', già da 6 o 7 anni. Questo è uno stadio precedente all'intelligenza artificiale generativa. Li usiamo per ottimizzare sistemi complessi, dal mondo dei clienti a quello delle reti e dei rifiuti. Questi strumenti, inizialmente progetti, sono ora di supporto alle nostre attività quotidiane. Per noi, l'intelligenza artificiale è stata utile perché ci consente di migliorare il lavoro aziendale e permette alle persone di lavorare in maniera più efficace. È uno strumento aggiuntivo che supporta le attività umane, liberando risorse per compiti in cui l'uomo è imprescindibile e può apportare un grande valore aggiunto. In pratica, toglie tempo dedicato a mansioni di poco valore e lo riassegna ad attività più significative. Continueremo su questa strada perché riteniamo che, per migliorare gli standard dei servizi, la qualità e per generare valore da reinvestire sul nostro territorio, l'innovazione sia un asset fondamentale".

Può fare un commento sulla fine del mercato tutelato?

"Noi, come gruppo, siamo stati una delle società nel settore dell'energia e del gas con la crescita più ampia negli ultimi 15 anni. Siamo passati da 700.000 clienti, quando è nata Hera, a 3,8 milioni clienti al 30 giugno, fra energia elettrica e gas. Il primo luglio sono arrivati circa 1 milione di nuovi clienti, legati alla fine del mercato tutelato. Nel corso degli anni, abbiamo imparato a proporre soluzioni di qualità e a gestire bene i clienti, raggiungendo ottimi livelli di soddisfazione. Abbiamo anche progetti per continuare a migliorare. Offriremo le stesse soluzioni di qualità ai nuovi clienti, che in parte già conosciamo perché sono nei territori storici di Hera, e in parte sono in aree dove siamo meno presenti. Ci stiamo presentando a questi territori per valorizzare e mostrare l'impegno che mettiamo nelle nostre attività. In questi giorni, stiamo inviando a tutti i nuovi clienti una lettera di benvenuto che spiega cosa succede, cosa succederà e i numeri di riferimento per poterci contattare per qualsiasi dubbio o domanda. Vogliamo partire col piede giusto in questo servizio, presentandoci e mettendo a disposizione tutte le nostre capacità".

Un 2024 positivo?

"Il 2024 ci ha portato grande soddisfazione. Avevamo già previsto questi risultati nel nostro piano industriale, quindi abbiamo inserito questi elementi nei nostri numeri. Abbiamo lavorato molto per arrivare a questo punto, facendo esperienza su mercati simili per essere in grado di affrontare questa sfida con efficacia. I risultati della trimestrale sono stati molto positivi. Oggi aggiungiamo un altro tassello che completa il piano industriale: il piano di sviluppo della vita lavorativa. Ogni mese aggiungiamo un pezzo in più per costruire il futuro che abbiamo definito nel nostro piano industriale".

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