02 Luglio 2024
Maria Bianca Farina, Presidente di Ania, in occasione dell'Assemblea Nazionale nell'80esimo anniversario dell'Associazione a cui ha partecipato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia
"Il futuro delle assicurazioni sarà ancora più importante, e vorrei dire glorioso, di quello degli 80 anni che oggi abbiamo celebrato dalla fondazione della nostra Associazione. Siamo pronti a servire il nostro Paese grazie ai nostri punti di forza, che sono la protezione delle famiglie e delle imprese da tutti i rischi che si corrono nel corso della vita, così come essere primari investitori istituzionali. Noi offriamo prodotti garantiti, sicuri e stabili. Questa nostra attività la svolgeremo con maggiore intensità e penetrazione nel futuro, perché il Paese, per le sfide che ha di fronte, ne ha assoluto bisogno.
Le nostre comunità hanno bisogno di protezione. Abbiamo cominciato adesso con l'obbligatorietà della copertura per quanto riguarda le imprese. Andremo avanti sulle proprietà private, e come abbiamo sentito anche dai messaggi che ci hanno indirizzato il Ministro Giorgetti e il Presidente del Consiglio Meloni, la strada è segnata da questa partnership pubblico-privata che mette tutti nelle condizioni di guadagnare qualcosa. I cittadini, innanzitutto perché grazie alla mutualizzazione avranno prestazioni migliori garantite, peraltro, dall'innovazione su cui siamo molto presenti e che segnerà anche il futuro del nostro percorso. Saranno sicuramente servizi innovativi e più efficaci, e anche più convenienti, perché la mutualizzazione ovviamente ha la sua forza nell'abbassare i prezzi e nel fornire un servizio a tutti. Ci guadagneranno i cittadini, le imprese, lo Stato, le istituzioni. Sarà un'Italia più protetta, è un Paese che può crescere con grande serenità. E noi ci siamo, come sempre.
La Fondazione è stata fondata nel '44 in condizioni difficili. Era il dopoguerra e l'Ania ha accompagnato il percorso di crescita dell'Italia. Noi oggi, forti di quell'esperienza ma anche consapevoli di tutto ciò che sta accadendo nel mondo, ovvero delle opportunità che le sfide di oggi ci offrono, vogliamo fare ancora di più. Vogliamo essere al passo con i tempi e, innanzitutto, seguire l'innovazione, aiutare e supportare i nostri associati nel percorso di innovazione che necessariamente deve essere intrapreso. Questo provocherà sicuramente dei fattori e dei risultati positivi in termini di offerta di prodotti, in termini di allargamento delle coperture e così via. Rafforzeremo poi in maniera importante la nostra presenza internazionale.
Saremo presenti soprattutto su quei temi trasversali che si discuteranno a breve in Europa e vogliamo essere assolutamente protagonisti per proteggere i nostri cittadini, per far sì che ci siano regole che migliorino e non che reprimano la competitività. Saremo molto attenti. Certo, un uso etico dell'intelligenza artificiale ci sta molto a cuore, ma anche cogliere le opportunità che da essa nascono. Seguiremo poi tutto il discorso degli attacchi informatici. Abbiamo grandi progetti con le autorità di pubblica sicurezza e stiamo lavorando tantissimo sui dati che come sapete, qualcuno li definisce l'oro del futuro. Noi stiamo lavorando sui dati e sull'utilizzo di quei dati per dare servizi sempre migliori ai nostri associati".
Quindi sono 6 i miliardi stanziati per gli eventi catastrofici che ci sono stati in Emilia Romagna e in Toscana?
"Questi sono i danni che sono stati pagati dalle compagnie di assicurazione, ma come ho detto è ben poca cosa rispetto ai danni complessivi, perché purtroppo in Italia siamo sotto assicurati anche in un campo così delicato. L'Italia è un Paese fragile, come sapete, il territorio italiano è fragile e più di altri avrebbe bisogno di protezione assicurativa. Dico protezione assicurativa perché la mutualizzazione della spesa è ancora più importante, se posso dire, e questa apertura che c'è stata e che noi da anni stiamo proponendo per il futuro riguarda la collaborazione tra pubblico e privato in una serie di ambiti.
Ecco, per quanto riguarda le catastrofi naturali, abbiamo già intrapreso iniziative lavorando fianco a fianco, e devo dire che c'è stato un tavolo articolato e molto utile tra i ministeri competenti, il MEF, il MiMIT, l'Ivass, la Sace e Ania. Ci siamo confrontati e, al momento, i risultati sembrano veramente importanti, ma su questa strada dobbiamo continuare a camminare. Riguardo al welfare e tutti i temi della previdenza integrativa vanno rafforzati. Oggi, più o meno, solo un quarto degli italiani ha una copertura previdenziale aggiuntiva.
Pensiamo ai giovani di oggi: non avranno pensioni adeguate allo stile di vita che avranno mentre lavorano. Quindi, quello è un tema su cui dobbiamo fare di tutto perché si accrescano le iscrizioni. E poi c'è il tema sanitario, un tema delicatissimo. È sotto gli occhi di tutti noi il fatto che molte persone non riescono a curarsi. Avete sentito quant'è alta la spesa privata diretta degli italiani, una spesa che, fatemi dire, distrugge risorse perché molte di quelle prestazioni sarebbero anche coperte dal Servizio sanitario nazionale, che però è ingolfato. La popolazione invecchia, i bisogni crescono e quindi le prestazioni richieste sono veramente tante. Allora io ho detto che è necessario fare un patto per la salute degli italiani, mettendo insieme risorse pubbliche e risorse private, competenze pubbliche e competenze private in maniera intelligente e costruttiva, perché appunto non vadano sprecate risorse".
Qual è il settore in cui gli italiani risultano più in difficoltà e per cui è richiesta una maggiore presenza delle assicurazioni?
"Purtroppo, gli italiani sono sotto assicurati proprio nei settori dove se ne sente maggiormente il bisogno, e la situazione attuale, insieme ai trend in atto, rende ancora più difficile soddisfare tali necessità. Questo riguarda soprattutto la sanità, il bene più prezioso che abbiamo. Sulla spesa sanitaria c'è molto da fare perché gli italiani spendono 40 miliardi di tasca propria. Chi può permetterselo paga, ma chi non può è costretto a rinunciare alle cure. Questo è inaccettabile nella società di oggi. Dobbiamo trovare il modo di unire risorse pubbliche e private per offrire ai cittadini il servizio che meritano".
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