25 Giugno 2024
Chiara Maruccio Chief Financial Officer di Sace, in occasione della presentazione del Doing Export Report 2024, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia
"Chiamiamo Low carbon technologies, delle tecnologie verdi funzionali alla transizione energetica, sono beni di cui l'Italia è produttrice, rientrando nella top 10 mondiale dei paesi produttori, ed è in questa prospettiva che vediamo ottimi flussi di export, con una crescita a doppia cifra, passando da 40 miliardi a 50 miliardi già entro il 2025. In questo percorso Sace è presente facilitando la connessione dell'offerta commerciale di questi beni, con la domanda, soprattutto quella di mercati ad alto potenziale, andando a rendere più competitiva l'offerta commerciale, da un punto di vista finanziario. Affianchiamo anche le imprese italiane a investire in questi beni, lo facciamo attraverso le nostre garanzie green, con le quali abbiamo già supportato oltre 700 progetti, per un valore economico di 12 miliardi, nella direzione dell'integrazione dei processi produttivi con tecnologie a bassa emissione di carbonio, nell'ambito dell’economia circolare, e nell'ambito della mobilità sostenibile. Questa è solo una parte del percorso delle imprese lungo una crescita duratura e sostenibile, affiancata da Sace, in quanto è presente anche su un'altra grande componente, quella che chiamiamo “consapevolezza e gestione del rischio”, rischio che si inserisce in un contesto molto complesso, e in continuo divenire, composto da rischi che riguardano l'affidabilità creditizia delle controparti con cui le imprese sono tenute ad interagire, e il contesto geopolitico in cui sono costrette ad operare. Un contesto nel quale crescono i fenomeni anche di rischio politico, uno su tutti l'evento della Russia di esproprio della filiale dell'Ariston, un fenomeno non limitato alla Russia, non isolato. In questo contesto anche tanti rischi climatici, eventi climatici estremi, che stanno accadendo in tutto il mondo, che crescono sia per numero, sia per intensità nel mondo, in Europa, e in Italia, che è sicuramente il Paese dell'Europa morfologicamente più esposto a questa categoria di rischio. Sono rischi che noi mappiamo, che monitoriamo e proteggiamo, con strumenti sempre più innovativi, e sempre più rispondenti alle esigenze delle aziende. Tra questi la nostra polizza rischio clima, di recente introduzione, è volta a coprire le imprese dai danni legati ad eventi di catastrofi naturali".
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