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Di Amato (Fondazione MAIRE):"Premio del concorso EvolveART '24 valorizza i giovani artisti; necessario affrontare transizione energetica con ingegno e con i ragazzi"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Fabrizio Di Amato:"L'esposizione è composta da 28 opere che ci dimostrano quanto i giovani hanno a cuore la transizione energetica"

21 Maggio 2024

Fabrizio Di Amato, Presidente della Fondazione e del Gruppo MAIRE, in occasione della "Premiazione del concorso EvolveArt: scuola, arte e industria per la transizione energetica", ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:

"Siamo oggi qui in questo posto meraviglioso, Parco archeologico e Colosseo come fondazione MAIRE a presentare l'evento in cui coniughiamo arte, industria, cultura e soprattutto i protagonisti di questa serata sono i giovani, al quale abbiamo chiesto di interpretare la transizione energetica attraverso queste opere che qui vediamo esposte. Pensi che la giuria ha dovuto esaminare più di 280 opere e venti sono state menzionate, otto le vincitrici. Dunque, 28 sono qui esposte oggi in questo meraviglioso posto e ci dimostrano quanto i giovani hanno a cuore la transizione energetica e qual è la loro lettura del tema. Questo evento vuole coniugare questi questi due mondi in questo posto pieno di storia, in cui l'ingegno dei Romani ha reso possibile questo 2000 anni fa e oggi noi pensiamo che la transizione energetica si può affrontare con lo stesso ingegno senza mai dimenticare il passato. Oggi siamo qui siamo contenti e orgogliosi dei i giovani che saranno la classe dirigente del futuro."

Un'ultima domanda, quanto è importante fondere l'arte a temi come cambiamento climatico e transizione energetica? Quanto riscontro ha avuto dai giovani?

"Ma io direi veramente tanto. Pensavamo che ci potesse essere una risposta forte. Ma l'idea che in 50 licei italiani, 280 ragazzi hanno colto la la sfida si sono applicati si sono messi lì a lavorare e ognuno di loro ha interpretato a proprio modo devo dire che è molto di più di quello che ci aspettavamo. Certe volte pensiamo che i giovani non siano profondi o non approfondiscono i temi, invece penso che lo siano più di noi ecco forse l'obiettivo della classe dirigente del Paese dovrebbe essere quello di coinvolgerli e dirgli che c'è la speranza che gli obiettivi si possano raggiungere, se lo facciamo insieme."

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