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De Felice (Intesa Sanpaolo): "Presentato Rapporto Settori Industriali; BCE ridurrà tassi di 150 punti base tra giugno '24 e il primo semestre '25"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Gregorio De Felice (Chief Economist - Responsible Research Department di Intesa Sanpaolo): "BCE previsti 150 punti base di taglio tassi, Fed meno prevedibile"

20 Maggio 2024

Gregorio De Felice, Chief Economist - Responsible Research Department di Intesa Sanpaolo, in occasione della presentazione del 105° Rapporto di Analisi dei Settori Industriali, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia

"Il Rapporto di Analisi dei Settori Industriali descrive un quadro in miglioramento per il manifatturiero italiano. Si prevede una maggiore crescita nel secondo semestre di quest'anno rispetto al primo, con una chiusura del 2024 a +0,6%, migliorando rispetto al 2023, che ha registrato un -2,1%. Per il 2025 e il 2026, la crescita del fatturato a prezzi costanti dovrebbe essere ancora migliore, con un +1% e +2%. Le principali ragioni sono il recupero della capacità di spesa delle famiglie italiane grazie alla minore inflazione, la crescita legata al PNRR e la ripresa dei flussi commerciali mondiali, di cui già si vedono segnali. Esportazioni e domanda interna saranno i driver di progresso per il prossimo anno."

Quando è previsto che BCE e FED abbasseranno i tassi?

"La previsione è che la Banca Centrale Europea possa abbassare i tassi. Il 6 giugno, quindi, al primo consiglio direttivo utile, si prevede un ribasso, seguito da altri due ribassi nel corso del secondo semestre dell'anno e poi altri tre nel primo semestre del 2025. In totale, 150 punti base di riduzione dei tassi BCE. Per la Federal Reserve la situazione è molto più incerta: l'economia continua a crescere, l'inflazione è ancora alta e il tasso di disoccupazione ai minimi. Quindi, il ribasso di giugno non ci sarà. Probabilmente lo vedremo tra settembre e dicembre, ma con una tendenza molto meno espansiva rispetto a quella della BCE."

Gli incentivi che ruolo hanno avuto nel panorama industriale?

"Gli incentivi hanno ovviamente avuto il ruolo di spingere gli investimenti, pur essendo molto diversi tra loro. Industria 4.0 ha contribuito alla digitalizzazione delle imprese italiane, aumentando il potenziale di crescita del PIL. Il Superbonus ha avuto il merito di tirare fuori il settore delle costruzioni da un momento di profonda difficoltà. Tuttavia, col senno di poi, si è rivelato troppo generoso, provocando un peso molto elevato sui conti della finanza pubblica."

Quanto impatta lo scenario geopolitico attuale?

"Per il momento in maniera molto limitata. Il grande impatto è legato ai al rialzo del prezzo dei noli marittimi. I flussi internazionali stanno risentendo di una modifica nelle catene globali del valore che, per quanto riguarda noi europei, stanno diventando più corte."

Quali sono invece i tassi di interesse e i tassi di inflazione che ci si aspetta da Europa e Stati Uniti a fine 2024 e fine 2025?

"Prevediamo una riduzione dei tassi di interesse della BCE di 150 punti base da qui alla fine della prima metà del 2025. Per la Federal Reserve, la riduzione sarà molto meno significativa. Cominceremo quest'anno con uno, massimo due, ribassi dei tassi, e poi il resto verrà determinato dai dati. Tuttavia, siamo abbastanza convinti che i tassi americani rimarranno più elevati di quelli europei."

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