06 Maggio 2024
L'intervista del Il Giornale d'Italia a Giuseppe Gola, amministratore delegato di Open Fiber, in occasione dell'annuncio della chiusura del Piano BUL in Molise.
In Italia la Regione Molise è la prima a tagliare il traguardo del completamento del piano promosso dal Mimit.
Volto a colmare il digital divide nei piccoli borghi, il Piano BUL ha visto Open Fiber aggiudicarsi il bando pubblico indetto da Infratel e progettare, realizzare e gestire la rete in fibra ottica FTTH -Fiber to the home, la fibra fino a casa, di ultima generazione.
La FTTH del Molise è una infrastruttura di 1.700 chilometri interamente in fibra ottica, costruita con tecniche moderne e a basso impatto ambientale, con una connessione che può arrivare alla velocità di 10 Gigabit per secondo. Raggiunge 130 comuni della Regione (49 in provincia di Isernia e 81 di Campobasso) con il servizio già disponibile per i cittadini.
In totale sono state connesse 133 mila case e 688 sedi della Pubblica Amministrazione Centrale e Locale (uffici comunali, stazioni di forze dell’ordine, scuole, biblioteche, ospedali e ambulatori) e sono molti i vantaggi attesi per cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione: dalla telemedicina allo smart working, dal monitoraggio ambientale alla gestione dell’illuminazione pubblica, solo per fare qualche esempio.
La fibra ottica di Open Fiber consuma inoltre più del 60% di energia in meno rispetto alla tradizionale rete in rame, consentendo dunque di ridurre le emissioni di CO2.
Il Giornale d'Italia ha intervistato l'ad di Open Fiber Giuseppe Gola:
"Siamo qui perché il Molise è la prima regione in cui è stata completata la copertura in fibra del piano BUL. Questo, quindi, per noi è un momento importante, una enorme soddisfazione, ed è un esempio che dobbiamo seguire anche per le altre regioni".
Abbiamo realizzato la rete, adesso dobbiamo passare a utilizzarla. Dobbiamo pertanto cominciare a lavorare per aumentare il take-up, e aumentare i clienti che passano dalla vecchia rete in rame, alla nuova rete in fibra. Stiamo tra l'altro per lanciare iniziative commerciali specifiche, proprio a supporto dell'utilizzo della rete, in particolare della rete del Piano BUL, che va a coprire le aree cosiddette a fallimento di mercato, le aree più remote".
"Si tratta di un passaggio fondamentale, perché abbiamo realizzato questa rete anche con il supporto dei fondi pubblici, e il suo utilizzo significa anche il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità: l'utilizzo di una rete in fibra utilizza infatti oltre il 60% in meno di energia elettrica e quindi questo significa non solo risparmi economici ma anche minore emissioni di anidride carbonica".
Oltre ai piccoli borghi e ai comuni più isolati oggetto del piano BUL, Open Fiber è presente con rete FTTH proprietaria a Campobasso, Isernia e Termoli, con un investimento privato di 8,3 milioni di euro e un totale di 47 mila case connesse. Ad oggi l'azienda ha messo in vendibilità oltre 13.5 milioni di unità immobiliari in FTTH ed è il principale operatore FTTH in Italia, tra i leader in Europa, e il primo tra gli operatori wholesale only del continente.
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