05 Aprile 2024
Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato in A2A, in occasione della presentazione del Rapporto sul declino demografico nel nostro Paese e all’impegno delle aziende a sostegno della genitorialità presso l'Università Bocconi, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
“Oggi abbiamo presentato, in collaborazione con Bocconi, il progetto ‘Life Caring’ che è un accordo fatto con le parti sociali per supportare il tema della genitorialità in Italia. Il tema demografico, dell'inverno demografico del Paese, è diventata una delle priorità assolute e riteniamo che sia tornato il momento in cui le aziende facciano la loro parte, supportando sostanzialmente i propri lavoratori che vogliono andare nella direzione della genitorialità. In buona sostanza si fa in due modi: da un lato, dando una mano sul tema dei congedi, abbiamo introdotto un congedo di un mese in più sia per il papà che per la mamma, aiutandoli al primo momento e l'altro sicuramente anche più importante dal punto di vista economico, un sostegno per tutti i primi 18 anni di vita dei figli per poter coprire una serie di costi che possono andare nei primi anni dal famoso asilo nido piuttosto che negli anni successivi la copertura di costi (per libri scolastici, per campus estivi, per coperture di costi di babysitteraggio). Gli importi sono materiali, sono abbastanza rilevanti, i primi anni di vita arriviamo fino a 3.250€ all'anno per ogni bambino. Un supporto che vuol dare un segnale molto concreto, ma anche un cambio culturale che vogliamo trasmettere all'interno dell'azienda per consentire in particolare alle donne che oggi sono certamente più penalizzate statisticamente dal tema della genitorialità, dare un messaggio che invece questo è considerato un valore in azienda e che verrà supportato in tutti i modi, compreso il tema della progressione di carriera che non dovrà avere nessun tipo di penalizzazione da questo evento evidentemente felice gioioso.
Oggi sicuramente l'indice di natalità è sceso a 1,2, è molto critico. I dati ci dicono che al 2080 saremo 45 milioni di persone, se va bene, ma gli scenari peggiori danno addirittura 40 milioni, quindi venti in meno di oggi. Altri Paesi del mondo hanno dimostrato che questi indici si possono invertire, quindi sono confidente che un Paese bello come l'Italia, un Paese dove evidentemente si può e si deve vivere bene, sarà in grado di mettere in campo le contromisure necessarie, però bisogna farlo subito e quindi bisogna essere coscienti che è un'emergenza assoluta e muoversi in questa direzione con una cooperazione pubblico - privata che sia davvero efficace”
Tutti i Paesi occidentali hanno avuto con la crescita del benessere la riduzione della dell'indice di natalità, ma è la stessa cosa che sta succedendo anche nei Paesi in via di sviluppo. Molti Paesi in via di sviluppo quando hanno raggiunto un certo livello di benessere hanno incominciato a calare l'indice di natalità. È anche vero che a livello mondiale non possiamo pensare a una popolazione che cresca all'infinito. Il fatto di vedere una curva che va ad attestarsi intorno ai 10 miliardi di persone, poi rimanga costante, credo che sia una cosa ragionevole. L'importante è che questi 10 miliardi di persone possano tutte vivere bene, quindi con i livelli adeguati di vita, l'aspettativa di vita che oggi siamo in grado di garantire in alcuni paesi occidentali e all'interno di un pianeta che sia in grado di non bruciare più risorse di quelle che può mettere a disposizione, quindi un Paese un pianeta che sia trattato in maniera sostenibile. Questo è uno degli impegni che a due a certamente si prende”.
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